Oggi il confronto tra generazioni passa anche attraverso le preferenze in materia di metodi di pagamento. Quasi 7 giovani su 10 (La Generazione Z, sotto i 25 anni) preferiscono soluzioni digitali e innovative al denaro fisico, considerato scomodo e dispendioso in termini di tempo. Il cambiamento è supportato da dati statistici che dimostrano chiaramente l’ampia adozione di questi strumenti di pagamento e la loro crescente popolarità tra i giovani. Lo dice la ricerca Netcomm NetRetail 2023, pubblicata dal Sole 24 Ore, sugli acquisti degli italiani. Secondo l’indagine, il 66,5% delle persone sotto i 25 anni acquista ormai online con lo smartphone, segue la fascia di consumatori tra i 25 e i 34 anni con il 59,6% mentre i 35-40enni si attestano al 52%. Nell’87,6% dei casi si preferiscono le app al web.

Satispay, l’app più famosa per i pagamenti via smartphone, viene utilizzata per il 72% dai 18-26enni per acquisti sia online che in negozi e nel 28% dei casi per inviare denaro ai propri contatti. Ma sono apprezzate dai giovani anche altre piattaforme che consentono di dilazionare i pagamenti: TicketSms, che permette di pagare a rate, oltre la metà dei suoi utenti circa il 56% ha tra i 14 e i 25 anni e più del 36% tra i 26 e i 44 anni. La cifra media spesa dalla Gen Z è di 36 euro. Le generazioni più giovani sono più propense a utilizzare il pagamento contactless, in quanto consente loro di effettuare acquisti più velocemente, senza dover portare con sé contanti. La convenienza, la velocità e la sicurezza dei pagamenti sono tutte ottime soluzioni per i giovani che sono abituati ad avere il cellulare sempre a portata di mano e hanno un approccio completamente diverso al denaro rispetto alle generazioni precedenti.

Questo fenomeno largamente diffuso tra le nuove generazioni ha coinvolto anche le imprese. Secondo una ricerca Mastercard del giugno 2023, per la prima volta tra le piccole e medie imprese le carte (indicate dal 27,9% del campione) hanno superato i contanti (23,3%) in termini di preferenza assoluta come futuro strumento di pagamento. Con uno sguardo invece al medio termine, dice l’indagine Mastercard, i pagamenti via smartphone o dispositivi indossabili sono in cima alle preferenze delle piccole e medie imprese come strumento di pagamento (48,4%).

Articolo Successivo

Airbnb, dal 30 aprile vietate le telecamere nelle case in affitto: la decisione dopo le lamentele sulla privacy

next