C’è un nuovo capitolo giudiziario che si aggiunge all’inchiesta innescata da un esposto di Margherita Agnelli, figlia di Marella Caracciolo e di Gianni Agnelli, per l’eredità dell’Avvocato. La procura di Torino indaga su presunte violazioni in materia di dichiarazione dei redditi che ha portato a tre iscrizioni nel registro degli indagati: con John Elkann sono indagati lo storico commercialista degli Agnelli, il presidente della Juventus Gianluca Ferrero, e l’esecutore testamentario di Marella, il notaio svizzero Urs von Grünigen.

Per gli inquirenti sono di “natura ragionevolmente apocrifa” le firme riconducibili a Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, su “alcuni documenti di rilievo” come “le aggiunte testamentarie” e “i contratti di locazione degli immobili italiani”. L’ipotesi è contenuta nel decreto di perquisizione notificato dalla Guardia di finanza. L’atto richiama una parte delle varie tesi sostenute da Margherita. Ci sono “ulteriori beni produttivi di reddito derivanti dall’eredità di Gianni Agnelli detenuti da società terze collocate in paradisi fiscali” di cui Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, “è risultata titolare effettiva”.

Nel 2004, un anno dopo la morte del padre Gianni Agnelli, Margherita stipulò un accordo con la madre, Marella, in base al quale rinunciò alle partecipazioni nelle società di famiglia in cambio del conferimento di beni per l’equivalente di un miliardo e 275 milioni di euro. In seguito, però, smise di riconoscere la validità di quell’intesa sostenendo che esisteva una parte del patrimonio paterno di cui non era stata portata a conoscenza. Così si rivolse ai tribunali. E sempre senza successo.

Ora a Torino sono due le nuove partite che Margherita ha aperto con la giustizia. C’è la causa civile che la vede come ‘parte attrice’ contro i propri figli John, Ginevra e Lapo Elkann, che hanno ereditato il patrimonio di Marella (morta il 23 febbraio 2019). Qui la richiesta è invalidare il testamento della donna. Ma c’è anche un esposto in procura costato finora a John Elkann un avviso di garanzia per concorso in una presunta dichiarazione dei redditi ‘infedele’. La tesi è che Marella Agnelli, sebbene risultasse vivere in Svizzera, trascorse in Italia, almeno nel 2018, un periodo superiore a 183 giorni, soglia oltre la quale doveva essere considerata ‘residente’ a fini fiscali. E pagare le tasse su tutti i propri averi.

L’inchiesta ha portato John Elkann, ieri, a rompere il silenzio e affidare al pool dei suoi avvocati il compito di diffondere una dichiarazione. “È da più di vent’anni che Margherita Agnelli perseguita i suoi genitori e tre dei suoi figli in tutte le sedi giudiziarie” ma le sue iniziative “non hanno avuto alcun riconoscimento”. La replica è arrivata poco dopo. “La volontà di Margherita è di assicurare un trattamento equo a tutti i suoi figli secondo le norme di legge”, dichiara il legale che ne cura gli interessi, Diego Trevisan. Dove per “tutti i suoi figli” si intendono, con ogni evidenza, anche i nati dal secondo matrimonio, quello con Serge De Pahlen.

Sulla questione Svizzera gli avvocati di Elkann hanno sostenuto: “È noto a tutti che Donna Marella risiedeva abitualmente all’estero sin dagli anni Settanta ed ha mantenuto le sue abitudini di vita inalterate anche dopo essere rimasta vedova. Ed è noto anche a Margherita e a i suoi legali che per anni lo hanno scritto in tutti gli atti giudiziari. Il metodo e gli obiettivi di Margherita – sottolineano i tre avvocati – sono sempre gli stessi: contesta tutto e arriva perfino a rinnegare gli accordi sottoscritti pur di non riconoscere le volontà dei suoi genitori, che anzi sono stati i primi ad essere accusati di condotte penalmente, civilmente e moralmente illecite”. “Non risulta in nessun testamento di Gianni Agnelli – la risposta di Trevisan – che Margherita e i suoi discendenti dovessero essere estromessi da quella parte di asse ereditario a lei mai rendicontato. Che la tutela di tutti i propri figli possa trovare componimento solo nelle aule giudiziarie non dipende dalla sua volontà. Il giorno stesso della morte di Marella, il 23 febbraio 2019, prima ancora che fosse pubblicato il testamento, John Elkann e i suoi fratelli promossero un’azione legale in Svizzera contro la madre”.

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