Licenziato da un giorno all’altro, dopo 23 anni di lavoro, per sopravvenute necessità di esternalizzazione del comparto in cui era l’unico impiegato. E’ accaduto il 31 gennaio scorso al signor Giovanni Garripoli, delegato sindacale Cisl e dipendente a tempo indeterminato della CoFa come unico addetto alla gestione del patrimonio immobiliare della cooperativa che gestisce alcune storiche farmacie milanesi, presieduta dal professor Paolo Veronesi coadiuvato, stando alla visura camerale, dalla plenipotenziaria vice-presidente Rosa Massari.

Con una lettera, consegnata di punto in bianco nella mattinata del 31 gennaio, a Garripoli è stata annunciata la sospensione, con l’intimazione di lasciare immediatamente il posto di lavoro e con mantenimento dello stipendio fino al completamento delle procedure di licenziamento presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Senza che vi sia mai stata alcuna comunicazione, anche informale, nelle settimane precedenti. Nessuna contestazione disciplinare, CoFa ha comunicato che il dipendente sarebbe stato licenziato ai sensi dell’articolo 7 della legge 604/66 per soppressione del comparto dove Garripoli era unico referente, decisione deliberata all’unanimità dal Cda per procedere all’esternalizzazione in appalto a una società esterna. In questo modo, Garripoli è stato considerato “non più funzionale né economicamente giustificabile all’interno del nuovo contesto organizzativo” né eventualmente ricollocabile, anche con dequalificazione o demansionamento, nella cooperativa. E questo nonostante proprio lo stesso giorno della comunicazione del licenziamento si fosse dimessa una dipendente del reparto amministrativo di CoFa, liberando di fatto un potenziale posto per il suo ricollocamento.

Immediate sono state le proteste dei sindacati di categoria, che hanno diffuso due comunicati unitari a firma Filcams Cgil Milano, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Lombardia: “Veniamo a conoscenza con stupore e sgomento dell’intenzione di licenziare Giovanni Garripoli, delegato Fisascat Cisl e membro della RSA unitaria in Cooperativa Farmaceutica. Questo fatto, che consideriamo increscioso e irricevibile, mette tutti i lavoratori e le lavoratrici di CoFa in una condizione di costernazione e di agitazione”, si legge nel primo, datato 2 febbraio 2024: “Il lavoratore da un giorno con l’altro è stato sospeso dal lavoro senza alcuna giustificazione e non gli è stata rappresentata alcuna possibilità di ricollocazione: questo è irrispettoso dell’uomo, del lavoratore, del delegato sindacale, degli iscritti al sindacato, della dignità umana. Aggiungiamo che CoFa non è stata rispettosa dei diritti di informazione così come sanciti nel nostro CIA all’articolo 3, ossia le Organizzazioni Sindacali, intese come territoriali e RSA, non sono state preventivamente convocate e informate. Pertanto, consideriamo questa mossa aziendale un attacco al sindacato e a tutti i lavoratori, che getta un’ombra pesante sulla qualità futura dei nostri rapporti. Pertanto: condanniamo fermamente la vostra decisione, chiediamo con forza che CoFa ritiri il provvedimento e reintegri immediatamente il lavoratore”, conclude il comunicato.

Alla protesta dei sindacati, è seguita la replica scritta a firma della vicepresidente Massari nella quale CoFa esprime la volontà di procedere con la risoluzione del rapporto di lavoro con il signor Garripoli e che “il motivo esula completamente dall’attività e carica sindacale del soggetto” ma che dipende solo da “decisioni squisitamente imprenditoriali” per il miglioramento del funzionamento e della sostenibilità economica di CoFa, sottolineando di non aver commesso alcuna violazione dell’articolo 3 del contratto integrativo aziendale.

Una decisione che, però, sembra essere apertamente in contrasto con la natura mutualistica tipica di una società cooperativa e con i principi del Codice Etico di cui si è dotata la stessa Cofa, che recita che “l’Ente riconosce l’importanza e il valore dei propri dipendenti. Essi sono patrimonio fondamentale e irrinunciabile dell’azienda. L’Ente, infatti, è pienamente consapevole che solo grazie alla dedizione e alla professionalità del proprio personale è possibile raggiungere gli obiettivi perseguiti e migliorare i risultati raggiunti”. Ilfattoquotidiano.it ha provato più volte a richiedere a CoFa la propria versione dei fatti, non ricevendo alcuna risposta.

Articolo Precedente

Il decreto Craxi di San Valentino bloccò la scala mobile: tutti i nostri guai sono cominciati lì

next
Articolo Successivo

Pnrr, l’allarme delle Regioni: “A rischio l’obiettivo sulla riqualificazione dei disoccupati”. Solo 170mila persone hanno iniziato un corso

next