Ha scelto il suicidio assistito Daniele Pugliese, il giornalista e scrittore 67enne, nato a Torino ma fiorentino d’adozione. I familiari danno la notizia: il 7 febbraio, “in Svizzera, sotto assistenza medica, ha compiuto la scelta consapevole di terminare la propria esistenza. Proprio lui che si era sempre battuto per il rispetto della decisioni personali, per il testamento biologico, l’eutanasia”.

La famiglia lo ricorda con le sue ultime parole, che sono di serenità e soddisfazione per la sua vita e per come ha scelto di concluderla: “Sono molto sereno. Sono convinto di quello che sto facendo e lo faccio per il mio bene. Ricordo con affetto le tante persone amiche e vado via soddisfatto. Fate una festa per ricordarmi, un abbraccio a tutti”. Poi fanno sapere che ha scelto la cremazione e di disperdere le ceneri sulla cima del monte Cristallo a Cortina D’Ampezzo. La sua biblioteca inoltre sarà donata all’Istituto Gramsci di Bologna.

Daniele Pugliese ha trascorso 25 anni all’Unità, è stato fondatore dell’agenzia Toscana Notizie, dell’associazione culturale e casa editrice Tessere e anche dall’associazione “Sotto la Mole” (come memoriale della stampa comunista). Ha fatto numerose pubblicazioni: narrazioni storiche come quella del Pci e del sigaro toscano, poi racconti, saggi, raccolte di interviste, e biografie, come quella di Primo Levi. Anche negli ultimi anni, nonostante la malattia che gli portava un dolore forte e implacabile, aveva pubblicato un saggio Fenomenologia dello spirito delle Highlands. Considerazioni filosofiche sull’alcolismo (2019), un romanzo d’ispirazione mitologica Skià. La dea dell’ombra rimossa (2021) e fino alla fine ha riordinato i suoi scritti per essere pubblicati in delle sue memorie.

Parlano di Pugliese i colleghi che hanno lavorato con lui a Toscana Notizie, definendolo un “un professionista attento, impegnato, capace d’insegnare senza salire in cattedra trasformando l’ufficio stampa di un ente pubblico in una dinamica redazione, restando sempre molto corretto nelle relazioni umane e sindacali”. Sono vicini alla famiglia in questo momento di lutto, ma non mancano di ricordare che “ha scelto, come sempre, da uomo libero” e che, lavorativamente parlando, se “Toscana Notizie ha superato i confini della attività tradizionale di un ufficio stampa pubblico lo deve soprattutto a lui, alla sua passione per il giornalismo, alla sua capacità di insegnare e di far crescere professionalmente”.

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