“Questa sera ho l’occasione di recuperare un passaggio un po’ sfrontato. Quando ho chiesto la fiducia alle Camere ho usato la parola patria e ne ho rivendicato l’uso. Oggi posso anche affinare ed esplicitare quello che non potevo dire nell’economia di un discorso alle Camere”. Così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte iniziando il suo intervento all’evento “Patria e politica” organizzato a Roma dalla Scuola di formazione M5s.

“La nozione di patria – ha proseguito – non ha una connotazione né biologica né naturalistica. Ma semmai una specifica valenza storica, politica e in alcuni momenti religiosa. E molto spesso evoca una mozione sentimentale. Patria è un concetto che abbiamo visto in varie accezioni. Io l’ho utilizzato pensando anche alle sue radici più antiche, quando è stato associato anche all’idea di libertà di un popolo”, ha aggiunto, ricordando l’uso che ne faceva Pericle.

“I rivoluzionari – ha continuato- cantando la Marsigliese, si dichiaravano “les enfants de la patrie”. Nei moti risorgimentali “patria” è stato un grido per liberare i territori dai giogo delle potenze straniere. Ma anche nelle guerre coloniali contro i governi dittatoriali ricompare. Poi c’è quel grido, “patria o muerte”, usato da Che Guevara nelle assemblea delle Nazioni unite”.

“Quando patria viene accolto nella sua più ampia accezione? Con Mazzini – ha aggiunto – Con lui concetto di patria si allarga ad abbracciare tutte le libertà, civili, sociali, politiche. Patria non è un territorio, ma è l’idea di una comunità di cittadini liberi e uguali. È una comunione di persone liberi e uguali. E per lui patria indica il concetto del voto, dell’educazione e del lavoro. In Mazzini c’è un salto ulteriore: patria associata alla libertà, ma anche all’eguaglianza”.

La patria quando diventa limitativa? “Verso la fine dell’800 quando il patriottismo mazziniano viene rifiutato”, ha spiegato ancora Conte. “Gli antifascisti recuperano la nozione di patria e non a caso c’è Carlo Rosselli che rivendica ‘un patria che non si misura con frontiere e con cannoni e che coincide con il nostro mondo morale'”. “Poi c’è Benedetto Croce”, ha concluso ancora citando anche il filosofo e storico.

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