È bastato un ribasso d’asta pari allo 0,013 per cento, su un ammontare della base di gara di 81.610.000,00 euro, equivalente a 9.972 euro e 19 centesimi. È così che l’impresa Pizzarotti e C SpA di Parma si è aggiudicata l’appalto per la costruzione della pista da bob Eugenio Monti di Cortina. Il costo sarà, quindi, di 81.600.027 e 81 centesimi. Evidentemente il secondo gruppo di costruttori in Italia era certo che nessun altro avrebbe cercato di accaparrarsi la controversa opera che, più che un affare, sembra una gigantesca grana, una corsa contro il tempo per permettere all’Italia e al Veneto di avere una pista per le gare di bob, skeleton e slittino che si terranno nel febbraio 2026.

Dopo giorni di attesa è stata pubblicata la determina con cui il commissario straordinario della società Infrastrutture Milano Cortina spa (Simico), Luigivalerio Sant’Andrea, dichiara chiusa la gara con l’assegnazione dei lavori a Pizzarotti. Nel valore complessivo dell’appalto, 20,6 milioni di euro riguardano i costi della manodopera e 4,9 milioni gli oneri della sicurezza. La durata dei lavori è di 685 giorni decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori. Di questi, 620 si svolgeranno prima delle Olimpiadi, i rimanenti dopo la conclusione delle gare. La consegna è avvenuta con urgenza per ragioni di interesse pubblico. La costruzione è infatti un percorso ad ostacoli, con il rischio che – visti i ritardi accumulati in quattro anni e mezzo – non si arrivi a mettere a disposizione la struttura per il pre collaudo che deve avvenire nel marzo 2025. Se non fosse pronta, si dovrebbe ricorrere a una pista all’estero e Cortina si troverebbe con un impianto inutilizzabile per le Olimpiadi. Da marzo a ottobre 2025 dovranno essere ultimate le rifiniture della pista e degli edifici, consentendo l’esecuzione dei test events per l’autunno. La conclusione, comunque, facendo i conti aritmetici dei giorni, cadrà a ridosso dei Giochi.

L’apertura dei cantieri era già stata annunciata dalla Pizzarotti durante un incontro avvenuto nella prefettura di Belluno il primo febbraio: “Cominceremo i lavori lunedì 19 febbraio”. In quella occasione sono stati esaminati i problemi di sicurezza dei cantieri, non solo da un punto di vista dell’infortunistica, ma soprattutto per valutare l’impatto negativo che avranno sulla vita di Cortina e sul flusso turistico e viario. Inoltre c’è il capitolo della protezione degli impianti. Viste le polemiche che hanno accompagnato la faticosa progettazione della pista, non si può escludere che si verifichino forme di protesta. Per questo la zona verrà praticamente blindata dalle forze dell’ordine, con ulteriori costi per le finanze pubbliche.

La commissione giudicatrice era composta dall’architetto Francesco Ruperto (presidente), dall’ingegner Andrea Pianca (che è anche responsabile unico del progetto) e dall’ingegnera Camilla Levorato. In base al codice degli appalti il contratto non avrebbe potuto essere sottoscritto prima di 35 giorni, ma nella gara è arrivata solo un’offerta e quindi non c’è rischio di ricorsi di ditte escluse. È in corso la verifica dei requisiti dell’impresa Pizzarotti, ultimo impedimento al via ai cantieri.

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