“Il portavoce di Viktor Orban dice che i maltrattamenti su mia figlia sono ‘macchinazioni politiche’? Una troupe Rai è entrata nel carcere, andate a vedere quel servizio. I fatti contano più delle parole”. Così Roberto Salis, il padre di Ilaria Salis, – la 39enne sotto processo in Ungheria perché accusata di aver aggredito un militante neonazista – ha risposto alla domanda di un cronista che gli ha chiesto della posizione che ha assunto il premier ungherese sulla vicenda che riguarda la figlia, detenuta da quasi un anno a Budapest tra vari maltrattamenti: alla prima udienza è stata portata in aula con catene e guinzaglio. Le parole del genitore arrivano direttamente dall’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio, dove Roberto è atterrato dopo la visita alla figlia in nella capitale ungherese.

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