Il Bundesrat, la seconda Camera tedesca che raccoglie i rappresentanti dei Länder, non si occuperà domani della legge di finanziamento di bilancio 2024. I governatori cristianodemocratici – partito che è all’opposizione del governo Scholz – hanno rifiutato di porla all’ordine del giorno in via d’urgenza come auspicato dall’esecutivo. Cdu e Csu vogliono che il Governo faccia prima altri passi in favore degli agricoltori sui tagli alle sovvenzioni al diesel per uso agricolo, anche se la coalizione di maggioranza Spd-Verdi-Fdp ha in effetti già acconsentito di procedere solo a tappe graduali fino al 2026.

Se la legge fosse stata messa in discussione, anche se il Bundesrat teoricamente avrebbe potuto bocciarla e richiedere la riunione del comitato bicamerale di mediazione, di fatto Cdu e Csu non avrebbero avuto certezza di bloccarla. I Länder guidati da coalizioni di cui fanno parte anche i partiti della maggioranza, infatti, in caso di disaccordo al loro interno, si sarebbero dovuti astenere dal voto.

La legge di finanziamento del bilancio contempla tra l’altro una maggiore tassa sui voli, la possibilità di applicare sanzioni ai percettori di reddito di cittadinanza (il Bürgergeld) che rifiutino ingiustificatamente un impiego, ed appunto anche la riduzione progressiva dei benefici fiscali sul diesel per uso agricolo. Il portavoce per le questioni di bilancio del gruppo parlamentare della Fdp, Cristoph Meyer, ha definito il modo di procedere dei cristianodemocratici “un’assurdità”. Il bilancio passerà comunque il 2 febbraio sia al Bundestag che al Bundesrat, spiega Meyer, e quindi ritardare la legge di finanziamento non modificherà le cose. “La rivolta di Cdu-Csu è ipocrita e punta solo ad un effetto a buon mercato” ha dichiarato alla France Press.

Le cose in realtà non sono così semplici. La prossima sessione del Bundesrat è prevista solo al 22 marzo: fino ad allora, anche se come previsto il Bundestag approverà il bilancio e lo trasmetterà al Bundesrat per la discussione nelle commissioni e qui vi verrà pure approvato, la Germania non potrà compiutamente abbandonare la gestione provvisoria, perché non essendo stata varata la legge di finanziamento mancherà la base legale per erogare diverse voci di spesa. Il freno a mano è il tema che infiamma i proprietari di trattori di mezza Europa. Dovendo colmare un vuoto di 60 miliardi per il divieto dettato dalla Corte costituzionale di devolvere crediti assunti per la pandemia Covid a fini diversi, il governo tedesco è già receduto dal proposito iniziale di eliminare subito tutte le sovvenzioni al gasolio per trazione agricola. Le proteste degli agricoltori non cessano, ma per la maggioranza c’è ancora spazio di intervento solo nell’abbattimento della burocrazia.

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