Salta l’acquisizione di iRobot da parte di Amazon. E il gruppo fondato da Jeff Bezos attacca l’Antitrust Ue, rea di aver ostacolato l’intesa da 1,4 miliardi di dollari in contanti firmata nel 2022 e ora rescissa. Il vicepresidente David Zapolsky si è detto “deluso” perché, ha sostenuto, “ostacoli normativi indebiti e sproporzionati scoraggiano gli imprenditori, che dovrebbero essere in grado di vedere l’acquisizione come una strada verso il successo, e questo danneggia sia i consumatori che la concorrenza, esattamente le cose che i regolatori dicono di cercare di proteggere”. Per il responsabile della Computer & Communications Industry Association Daniel Friedlaender, “le dimensioni o la redditività di un’azienda non dovrebbero essere usate come scusa dalle autorità di regolamentazione dell’Ue per sostenere che non può innovare in un settore completamente diverso. In questo caso, ad esempio, semplicemente non ci sono ragioni valide per impedire a un’impresa di acquisire un produttore di elettrodomestici in difficoltà”.

“Se l’Europa – continua Friedlaender – adotta una politica di fusione guidata da obiettivi politici che servono solo alla politica industriale, piuttosto che ad un mercato competitivo, ciò porterà alla fine a meno concorrenza e meno innovazione nell’Ue. È dannoso per i consumatori e per l’industria europea. Invia il messaggio sbagliato sia agli investitori globali che alle start-up dell’Ue: non appena si raggiunge una certa dimensione, ci si può dimenticare di future fusioni e acquisizioni. L’Europa non può e non deve creare un ambiente in cui alle aziende non sia consentito investire o acquisire aziende in settori correlati. Né la legge sulla concorrenza, né il Digital Markets Act dovrebbero essere utilizzati per limitare o restringere artificialmente mercati sani o acquisizioni legittime”, conclude.

Amazon ha annunciato nell’agosto 2022 2022 che avrebbe acquistato iRobot per 1,7 miliardi di dollari in contanti. Ma il valore dell’accordo è crollato del 15% dopo che iRobot ha contratto nuovi debiti. La Commissione europea aveva informato Amazon lo scorso anno che l’acquisizione del robot aspirapolvere non avrebbe rispettato le norme di tutela della libera concorrenza sul mercato. Sebbene le autorità di regolamentazione antitrust britanniche abbiano autorizzato l’acquisto a giugno, negli Stati Uniti era ancora sub iudice da parte della Federal Trade Commission.

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