“C’è un signore, che abita due case più su di noi, che ogni giorno si mette per terra e si contorce”. Mi diceva così mio nonno ogni estate, perché, durante la sua passeggiata mattutina per andare al mare, vedeva il marito indiano di un’amica di famiglia praticare yoga. Ai suoi occhi appariva come una cosa stranissima e, mentre lo descriveva, mimava nel volto delle espressioni di dolore, come se stesse eseguendo lui stesso quelle posizioni e contorsioni, che oggi è ormai risaputo essere benefiche per la nostra salute.

Da bambino amavo stare a testa in giù. Quante volte mia madre mi ha sgridato perché aveva paura che mi andasse troppo sangue alla testa. Stavo ore in quella posizione, a guardare il mondo sottosopra. Molti cartoni animati in TV li ho visti dall’inizio alla fine così. Scalzo e a testa in giù. Solo dopo molti anni ho scoperto che quella naturale posizione in India è chiamata Sirsasana e fa parte delle pratiche yoga. A questo proposito mi viene in mente anche la famosa foto di Paul McCartney con le gambe per aria che fa yoga a 80 anni. È forse una delle immagini più iconiche dell’età della saggezza del mito della musica. Si dice che la posizione a testa in giù sia capace di energizzare l’intero corpo, ma bisogna praticarla sotto la guida di un insegnante qualificato ed esperto. Sirsasana è, infatti, una posizione invertita, poiché il peso del corpo si concentra sulla testa, stimolando così la circolazione sanguigna e alleviando lo stress.

Può essere eseguita a casa, all’aria aperta o in qualsiasi luogo ideale per prendere contatto col proprio corpo e con l’ascolto di sé, perché la postura richiede un’attenzione lucida e presente, contribuendo anche al miglioramento della concentrazione e della chiarezza mentale. Tra i benefici di Sirsasana, quando eseguita correttamente, c’è anche il potenziamento e il rafforzamento dei muscoli superiori (collo, spalle e schiena) e il miglioramento dell’equilibrio, sia fisico che psicologico.

La pratica e l’esecuzione di questo Asana (postura corporale) viene sconsigliata durante le mestruazioni e, chiaramente, non è indicata anche in caso di ernie cervicali o problematiche che interessano le spalle e il collo. Un altro grande beneficio della posizione capovolta riguarda la flessibilità che, soprattutto in età adulta, si va perdendo. La pratica costante di qualsiasi disciplina che porti flessibilità nel corpo è un ottimo investimento sulla propria salute e sul benessere, maggiormente quando gli anni avanzano. Lavorare in profondità sul proprio corpo non solo migliora la salute e l’equilibrio della nostra macchina biologica, in termini di circolazione, sistema immunitario e articolare, ma incide anche sull’energia vitale, sull’equilibrio psico-emozionale e sulla mente, potenziandone la lucidità, l’attenzione e la capacità di presenza. Inoltre, esplorare questo tipo di posture fisiche insegna ad ascoltare in profondità il proprio corpo, percependone limiti, potenzialità e variazioni a seconda di periodo, età o semplicemente momento della giornata.

I benefici, come abbiamo visto, sono notevoli e, tra i più immediati, ricordiamo la riduzione dello stress e la maggior concentrazione e focus, dal momento che a essere stimolato primariamente è il nervo vago. A un livello più profondo queste pratiche diventano un percorso verso la conoscenza e l’ascolto di sé stessi, per riscoprire e allinearsi ai propri ritmi, imparare a rispettare i propri bisogni e le proprie necessità, rallentare e scaricare le tensioni e, soprattutto, allenarsi a essere più presenti e felici nel miracolo della vita. I bambini lo sanno. Per questo si mettono a testa in giù.

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