Nonostante lo stop ai cortei pro Palestina imposto delle questure in diverse città italiane in concomitanza con la giornata della Memoria, in tanti sono scesi comunque in piazza. Mentre a Roma gli attivisti pro Palestina si sono dati appuntamento in piazza Vittorio Emanuele dando vita a un sit-in statico, a Milano i manifestanti, che si erano radunati in piazzale Loreto, hanno iniziato a sfilare in corteo lungo via Padova. A prendervi parte oltre mille persone. Ai manifestanti però sono stati concessi solo pochi passi, poi si sono trovati di fronte gli agenti della polizia in tenuta antisommossa e la strada sbarrata dai mezzi blindati. Momenti di tensione si sono registrati quando i manifestanti hanno tentato di forzare il blocco. Le forze dell’ordine hanno reagito con cariche di alleggerimento e li hanno respinti. Un manifestante è rimasto ferito.

Al grido di “corteo” e “Palestina libera” i manifestanti a Milano, oltre 1.200 secondo la questura, hanno chiesto – invano – di poter proseguire il corteo. Per oltre un’ora e mezza i manifestanti hanno fatto “pressione” contro carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. Mentre la strada veniva bloccata dalle camionette anche dal lato opposto (in piazzale Loreto), i manifestanti rimanevano chiusi nel primo tratto di via Padova e alla fine è arrivato il contatto tra gli scudi delle forze dell’ordine e le prime file dei manifestanti. Il dispositivo di ordine pubblico predisposto dal Questore Petronzi ha bloccato gli attivisti, che dopo circa due ore hanno iniziato a lasciare, gradualmente, la zona di via Padova. Poco prima, intorno alle 15, alcune associazioni avevano spiegato in una conferenza di aver deciso di ottemperare “con amarezza” alle decisioni delle istituzioni posticipando a domenica la manifestazione “ufficiale”. Ma i giovani palestinesi e numerosi altri manifestanti hanno deciso di scendere ugualmente in piazza. Rimane comunque confermato il corteo di domenica.

Nella Capitale, in piazza Vittorio Emanuele erano circa un migliaio i manifestanti con tante bandiere della Palestina e un cartello con scritto “I genocidi sono tutti uguali“. Tra loro anche gli studenti e gli attivisti dei collettivi. “Hanno provato a criminalizzarci”, hanno detto, “hanno provato a negare il genocidio che da 70 anni c’è in Palestina. Siamo qui per ricordare che in Palestina ci stanno studenti che lottano come noi. Hanno tentato di andare contro la manifestazione, ma noi studenti siamo qui”.

Circa cento persone sono scese in piazza a Trento. Gli attivisti dell’associazione “Controcultura: Spazio aperto Be.Brecht”, dopo aver chiamato a raccolta i sostenitori attraverso il proprio canale Telegram, si sono dirette verso la facoltà di sociologia dell’università. Circa 300 manifestanti si sono, invece, radunati nel piazzale del Teatro Lirico in via Sant’Alenixedda a Cagliari.

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