“Come famiglie di giovani persone transgender seguite nei vari centri italiani stiamo assistendo sbigottite a quanto sta succedendo alla SOD dell’Ospedale di Careggi che si occupa dei percorsi di affermazione di genere in seguito all’interrogazione parlamentare del senatore Gasparri . All’interrogazione parlamentare è seguita un’ispezione che a noi famiglie pare proprio una deliberata volontà di mettere a rischio il futuro dei nostri figli e delle nostre figlie”. Inizia così una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute Orazio Schillaci, al presidente della Toscana Eugenio Giani e all’assessore Simone Bezzini, sottoscritta da 100 famiglie (ma le adesioni stanno aumentando) con ragazzi e ragazze transgender. I firmatari hanno voluto lanciare un appello in difesa dell’operato dei medici dell’ospedale fiorentino, dopo l’ispezione ordinata dal ministero nei giorni scorsi.

“Le accuse a un medico hanno senso se si è creato un danno a una persona” sottolineano nella lettera. “Qui invece si sta cercando in modo inquisitorio l’errore per ragioni politiche sulla pelle delle nostre famiglie e delle persone più giovani che invece dovrebbero essere quelle che più stanno a cuore a uno Stato democratico. Tutte noi famiglie da sole negli anni abbiamo dovuto capire che cosa stesse succedendo alle nostre creature perché l’Italia è notoriamente fanalino di coda riguardo ai diritti delle persone transgender che sono totalmente invisibili e prive di diritti. Abbiamo dovuto fare ricerche all’estero e confrontarci tra di noi per capire come fosse meglio agire. Lo Stato non è mai stato presente”.

Nel corso degli anni, si legge ancora, “l’ospedale di Careggi si è specializzato in salute transgender grazie all’operato di due delle persone più esperte sull’argomento a livello mondiale, la dottoressa Fisher e la dottoressa Ristori, che hanno sempre seguito le raccomandazioni internazionali con particolare attenzione alle evidenze scientifiche. Per quanto le famiglie seguite a Careggi sono già certe della validità dell’operato dell’ospedale fiorentino, come persone dirette interessate siamo le prime a ritenere che sia legittimo volersi accertare che sia tutelato il benessere delle persone. Contestiamo però a gran voce la modalità. Chiediamo pertanto che sia verificata la competenza sulla tematica di chi sta eseguendo l’ispezione, chiediamo che ci si accerti che tale controllo avvenga seguendo criteri legali, chiediamo che almeno chi fa politica smetta di sostenere pubblicamente finti dati scientifici che alludono alla follia dei nostri figli e delle nostre figlie e che già condannano mediaticamente l’operato di Careggi e l’uso della Triptorelina e plagiano l’opinione pubblica”.

Le famiglie chiedono quindi che “si smetta di mettere a rischio le vite dei nostri figli e delle nostre figlie sia a livello sanitario che a livello sociale poiché le pieghe che questa azione sta prendendo sono molto pericolose”. E che anche la politica si assuma “la responsabilità morale di qualunque conseguenza un’azione del genere, gestita in questo modo, ha su una minoranza che vive quotidianamente un pericolo estremo dovuto alla mancanza di protezione”. Citano poi una mail di minacce e orribili insulti arrivata ieri a una delle famiglie. “È inaccettabile – concludono – che una interrogazione e un’ispezione espongano in questo modo delle giovani persone e mettano a rischio le vite di famiglie che non hanno fatto nulla tranne che tutelare il benessere dei propri figlie e delle proprie figlie. Nella speranza che prendiate atto del problema, restiamo in attesa di una risposta”.

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