Il Ministero della Salute ha inviato i suoi ispettori all’Ospedale Careggi di Firenze per una verifica durata due giorni, martedì 23 e mercoledì 24 gennaio. L’obiettivo ha spiegato da Mara Campitiello, capo della segreteria tecnica del Ministero della Salute è avviare “un confronto con i clinici in merito ai percorsi relativi al trattamento della disforia di genere nei minori e all’uso del farmaco triptorelina“. Campitiello ha specificato alle agenzie di stampa che la missione “non ha alcun intento punitivo, bensì di conoscenza sul campo dei percorsi messi in atto”. La relazione tecnica dovrebbe arrivare sul tavolo del ministro Schillaci entro i prossimi 15 giorni.

L’audit è stato organizzato dopo che lo scorso 20 dicembre il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, aveva presentato un’interrogazione sul tema. Il farmaco triptorelina – farmaco ormonale impiegato in casi selezionati di incongruenza di genere secondo una direttiva dell’Aifa del 2019 – per il capogruppo, “verrebbe somministrato a bambini di 11 anni senza alcuna assistenza psicoterapeutica e psichiatrica”, con il via libera al ricorso dei farmaci che “sarebbe basato sul presupposto, inaccettabile, che con la pubertà bloccata i bambini hanno tempo di esplorare la loro identità di genere e decidere se proseguire il percorso di transizione”.

Il ministero, precisa inoltre Campitiello, “prima di questa interrogazione aveva già richiesto al Comitato nazionale per la bioetica, che 5 anni fa si era pronunciato sull’uso della triptorelina, una rivalutazione sull’approccio all’uso del farmaco. È stata inoltre richiesta all’Aifa una nuova valutazione sempre in relazione a questo farmaco e, contestualmente, il ministero ha richiesto alle Regioni di fornire il numero dei casi in trattamento per avere un quadro più chiaro”. Il parere del Comitato è atteso per febbraio.

L’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini si è detto tranquillo, ma ha chiesto che si evitino inutili strumentalizzazioni: “Il Centro dell’ospedaliera di Careggi è riconosciuto a livello nazionale ed europeo come un’eccellenza. Le attività e i percorsi clinico assistenziali sono svolti in applicazione della normativa vigente, delle raccomandazioni scientifiche nazionali e internazionali nonché, per il trattamento farmacologico, della determina Aifa. Crediamo nel confronto e nella trasparenza e per questo la direzione aziendale e i nostri professionisti stanno collaborando con gli ispettori del Ministero che stanno conducendo l’audit”. “Ci auguriamo – ha aggiunto però Bezzini – che questa vicenda non venga strumentalizzata dal punto di vista politico”.

La triptorelina è un farmaco che agisce riducendo i livelli di testosterone nell’organismo ed è stato inserito nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale. E viene impiegato in casi selezionati in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere (disforia di genere), con diagnosi confermata da una equipe multidisciplinare e specialistica e in cui “l’assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica non sia risolutiva”, come spiegato nella determinazione dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) del 25 febbraio 2019. Nella determina, l’Aifa sottolinea che “se il minorenne e la sua famiglia non aderiscono al percorso psicologico e/o non rispettano gli appuntamenti con gli endocrinologi è prevista la sospensione della somministrazione farmacologica”

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