Josef Fritzl, l’uomo che per 24 anni ha segregato in cantina la figlia e con lei ha avuto 7 figli, sarà trasferito dalla detenzione psichiatrica a una prigione, con la possibilità di essere spostato in una casa di cura nel caso in cui venga individuata una struttura in grado di accoglierlo. A deciderlo sono stati i giudici del tribunale di Krems in Austria: secondo nuove perizie psichiatriche, l’uomo ormai 88enne, affetto da demenza senile non rappresenterebbe più un pericolo per la società.

Il clamoroso caso sconvolse l’Austria e la stampa di tutto il mondo e venne alla luce solo nel 2008, quando la figlia di Fritzl, Elisabeth, finì al pronto soccorso confessando alla polizia di essere stata tenuta per molti anni prigioniera dal proprio padre in una cantina. L’uomo nel 1984 aveva attrezzato un bunker sotto casa, nella cittadina austriaca di Amstetten, dove aveva rinchiuso e abusato della ragazza, dalla quale ha avuto anche 7 bambini. Negli anni, alla moglie e ai conoscenti l’uomo aveva detto che Elisabeth era fuggita per entrare in una setta.

Arrestato, il 73enne Fritzl rilasciò un’ampia confessione e fu poi condannato all’ergastolo nel 2009. La figlia e i bambini hanno cambiato nome e si sono rifatti una nuova vita con la protezione delle autorità. Il pubblico ministero ha ora 14 giorni per presentare ricorso.

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