Toyota, Hyundai e Ford erano e restano i tre costruttori impegnati nella classe regina del mondiale di rally, il World Rally Championship (WRC), almeno fino alla fine della stagione con modelli plug-in (GR Yaris, i20 N e Puma) come vuole il regolamento. Già con il 2025 le cose potrebbero cambiare, perché il costo delle macchine è significativo, tanto che già dal 2024 possono venire iscritte al WRC1 vetture non ibride, purché integrino un sistema che ne simuli la presenza in termini di peso. L’obiettivo è quello di stimolare e non penalizzare la presenza dei privati. Al momento il solo annunciato è Lorenzo Bertelli, il 35enne “rampollo” di casa Prada, peraltro iscritto al Rally di Svezia con GR Yaris plug-in con Simone Scattolin come navigatore.

La nuova stagione scatta la sera del 25 gennai nel dipartimento delle Alte Alpi francesi con la 92° edizione del Rallye Monte-Carlo: il Principato dista quasi 3 ore di macchina dal centro di assistenza di Gap. Il punto più vicino del tracciato è nel Power Stage, a una cinquantina di chilometri da Monaco. Nel calendario a 13 eventi, come nel 2023, sono entrate le prove della Polonia (a fine giugno) e della Lettonia (a metà luglio), che sostituiscono quelle di Messico e Estonia. In Italia, sempre in Sardegna, dal 30 maggio a 2 giugno, si corre la sesta tappa.

Il mondiale comincia senza il detentore del titolo, il 23enne finlandese Kalle Rovanperä, che con la Toyota Gr Yaris si è aggiudicato i due ultimi titoli iridati consecutivi. Il giovane ha prolungato il contratto con la scuderia nipponica, ma almeno per il 2024 ha scelto un impegno parziale (esordirà in Svezia, a metà febbraio), così come Sébastien Ogier. Il francese ha già vinto nove volte il Rallye Monte-Carlo e otto il mondiale di specialità. I due piloti con un contratto per l’intera stagione sono Elfyn Evans (vice campione) e Takamoto Katsuta.

Nella classe regina a trazione molto asiatica, a sfidare le tre Toyota ci saranno altrettante Hyundai i20 N. A guidarle per l’intero campionato con l’obiettivo di regalare al colosso coreano anche l’alloro individuale (quello costruttori lo aveva già conquistato due volte con l’italiano Andrea Adamo quale Team Principal) saranno Thierry Neuville e il rientrante estone Ott Tänak (che ha vinto un mondiale con Toyota e lo scorso anno aveva corso con la Ford Puma).

Hyundai ha poi scelto tre piloti da impiegare a seconda della caratteristiche del tracciato: in Francia torna nel Wrc1 il “bello”, il norvegese Andreas Mikkelsen (già tre volte sul podio iridato assoluto con Volkswagen). In Svezia comincia l’impegno del confermato Esapekka Lappi, mentre ancora non è chiaro quando gareggerà lo spagnolo Dani Sordo, sicuramente al via in Portogallo (quinto appuntamento).

La squadra britannica M-Sport che utilizza le Puma con le insegne dell’Ovale Blu ha snellito il line-up mettendo sotto contratto il 25enne belga con licenza lussemburghese Grégoire Munster e richiamato nella classe regina il francese Adrien Fourmaux. Almeno sulla base dei risultati degli ultimi anni, i pretendenti al titolo sono Evans, Neuville e Tänak.

E se il calendario è stato parzialmente rimaneggiato, il calcolo dei punti (sempre fino a un massimo di 30 per un singolo pilota) è stato fortemente rivisto per vivacizzare la giornata conclusiva e per penalizzare meno i piloti costretti al ritiro provvisorio. Il risultato è che non necessariamente il vincitore assoluto otterrà il maggior numero dei punti.

Fra chi è arrivato al traguardo la domenica, i primi 18 punti (gli altri a scalare fra i primi dieci) vanno al migliore della gara fino a sabato. Domenica altri 7 punti, sempre a scalare, ma solo ai primi sette, e quindi gli altri 5 al vincitore del Power Stage (invariato). Novità anche nel WRC2, classe nella quale la Toyota fornisce la GR Yaris Rally2 a una serie di scuderie e sfida quindi la Skoda Fabia RS, la Citroen C3, la Hyundai I20 N e la Ford Fiesta.