Sfuriata veemente del direttore editoriale de Il Giornale, Vittorio Feltri, che, collegato con la trasmissione L’aria che tira (La7), lamenta le interruzioni della giornalista di Repubblica Giovanna Vitale.
Tema della discussione è la polemica tra il quotidiano diretto da Maurizio Molinari e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, naturalmente difesa da Feltri, che aggiunge: “È un dato di fatto che Repubblica sia di proprietà di Elkann, cioè della famiglia Agnelli. E sappiamo cosa hanno combinato gli Agnelli: hanno portato via tutto dall’Italia”.
Poi sottolinea: “Quando un direttore tratta il suo contratto, esistono naturalmente dei paletti che si concordano con l’editore. Io ho diretto 9 giornali ed è sempre successo questo. Quindi, immagino che sarà successo anche al mio amico Molinari, che è stato un mio giornalista all’Indipendente ed era molto bravo. Forse è peggiorato“.

Giovanna Vitale dissente totalmente: “Noi siamo una redazione assolutamente libera. Lavoro da molti anni a Repubblica e non ho mai ricevuto una telefonata di un direttore, né tantomeno dell’editore. Ricordo che ci sono quotidiani di destra (Libero, Il Giornale, Il Tempo, ndr), che hanno come editore Angelucci, un senatore della maggioranza di governo, che quindi ha un gigantesco conflitto d’interessi”.
“Repubblica fa quello che vuole – replica Feltri – Ma non possiamo dimenticare che è il giornale della famiglia Agnelli e la famiglia Agnelli non può fare lezioni alla Meloni perché vende delle quote di minoranza di alcune aziende di Stato“.
“Ma cosa c’entra l’editore con la libera informazione? Io non lo so”, chiede Vitale interrompendo Feltri.
E il direttore sbotta: “Ma c’entra, dai! Ma dove vivi? Certo che l’editore non ti chiede niente, parla col direttore, mica coi redattori e gli inviati. Ci pensa il direttore fare quello che desidera l’editore, altrimenti lo cacciano – continua – È col direttore che l’editore fa dei patti iniziali rima di firmare il contratto, non lo saprò? Anche altri direttori, come quelli del Corriere della Sera, me l’hanno sempre detto: si concorda la linea del giornale. Ma dai, è talmente evidente, caspita”.

Feltri racconta poi che Ezio Mauro alla fine degli anni ’90 gli chiese di andare a lavorare a Repubblica, ma viene nuovamente interrotto da Vitale che commenta: “Perché siamo un giornale pluralista, direttore”.
La reazione di Feltri è furibonda: “Sì, sarete pure pluralisti, ma lasciami dire quello che voglio dire. Ma poi che me ne frega che siete pluralisti. Ma vaffanculo”.
E Giovanna Vitale, con gli altri ospiti in studio, scoppia a ridere.

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