Dopo l’ultimo appuntamento del Jarama (chiuso nel 1981 con la vittoria della Ferrari di Gilles Villeneuve), la F1 tornerà a correre a Madrid a partire dal 2026 e fino al 2035, come annunciato da Liberty Media nella mattinata di martedì 23 gennaio. Il Gp semicittadino spagnolo verrà disputato attorno al centro espositivo Ifema: un consorzio di enti pubblici composto per il 31% da Comune, amministrazione regionale della Comunità madrileña e Camera di Commercio, oltre a un 7% dalla Fondazione Montemadrid. Il tracciato sarà caratterizzato da 20 curve (alcune di tipo cittadino) e lungo 5,47 chilometri, con un tempo sul giro in qualifica stimato intorno al minuto e 32 secondi e quattro punti adatti per il sorpasso.

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Il circuito sarà inoltre in grado di ospitare più di 110mila fan al giorno tra tribuna, ingresso e hospitality per i vip, ma è stato previsto di aumentarne la capacità fino a 140mila tifosi al giorno nella prima metà dell’accordo, rendendo Madrid una delle sedi più grandi del calendario mondiale. Un tracciato che sarà anche facilmente raggiungibile, dato che si troverà a cinque minuti dall’aeroportoMadrid-Barajas Adolfo Suárez’ e i tifosi (stimati in un 90% del totale) potranno spostarsi con metropolitana, treno e linee urbane. Si tratterà di un GP che, secondo le stime, genererà un ricavato di 450 milioni di euro all’anno e produrrà 8.200 posti di lavoro. Intorno alla pista, verranno costruite diverse strutture, tra cui hospitality, torre di gara, uffici e aree di intrattenimento.

Barcellona a rischio, ma i contatti vanno avanti: possibili due GP spagnoli in calendario
L’ingresso della gara madrileña in F1 mette ora a rischio lo storico GP di Barcellona, disputato annualmente al Montmeló dal lontano 1991 e al momento in calendario fino al 2026. Le discussioni tra gli organizzatori della gara catalana e la F1 proseguono, con l’intenzione di entrambi di rinnovare il contratto in scadenza. Ma al Montmeló sanno che per far sì che la gara rimanga attiva serviranno delle soluzione di ammodernamento delle strutture, come già visto con Monza. Proprio Domenicali, a scanso di equivoci, ha commentato che “l’ingresso di Madrid non significa esclusione per Barcellona”. L’ipotesi è che si possa dunque avere due GP spagnoli, come è già avvenuto in passato quando, oltre al Montmeló, la F1 corse l’ex Gran Premio d’Europa a Jerez de la Frontera (dal 1994 al 1997) e a Valencia (dal 2008 al 2012). Le altre tappe spagnole che si sono disputate da quando il Circus è nato nel lontano 1950 sono quelle cittadine di Pedralbes e del Montjuich (entrambe a Barcellona) tra metà Anni 50 e 70.

F1, quasi un terzo dei GP sono cittadini: ha senso?
Insomma, è risaputo che la Formula 1 non guardi più solo alla storia. Tanto che oggi sette tappe in calendario (quasi un terzo dei 24 appuntamenti totali) sono disputate su circuiti cittadini: Australia, Montecarlo, Singapore, Baku, Miami, Arabia Saudita e Las Vegas (gli ultimi tre entrati tra 2021 e scorso anno). L’intenzione di Liberty Media è quella di aumentare sempre di più lo spettacolo con format nuovi (vedasi le Sprint Race) oltre al crescente guadagno che orbita nel mondo F1. Rendendo lo sport più ‘social’ che mai e lontano dai valori inglesi di una volta. Ne fanno così le spese le gare nei circuito più storici (Turchia, Hockenheim, Nurburgring o Kyalami alcuni esempi) rimasti fuori per questione economiche.

Il rischio così è di vedere troppo gare ‘stop and go’, noiose e dai pochi sorpassi. E con il dominio della Red Bull destinato a durare fino al cambio di regolamento dei motori nel 2026, è così possibile vedere ancor meno battaglie e spettacolo in pista. Un modello di F1 futura che non piace nemmeno a Max Verstappen, che a novembre scorso aveva criticato l’ingresso di Las Vegas e si era detto di essere pronto a farsi da parte in futuro “se si correrà sempre più sui circuiti cittadini, che non appartengono a una vettura di F1 — le sue parole — Questo non è il Dna della competizione e l’ho detto anche a Domenicali. Le piste vere (come Spa, Monza, Suzuka, ndr) sono sempre quelle più divertenti da guidare”.

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