Il voto sul mandato al relatore sull’istituzione della commissione d’inchiesta sul Covid sarà ripetuto. La decisione è stata presa dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, come avevano invocato le opposizioni. Il caso era nato in commissione Affari sociali dove il testo del provvedimento che istituisce la commissione Covid non era passato per effetto di un pareggio (11 a 11), che per i regolamenti parlamentari vale come una bocciatura. L’inusuale (e caotica) ripetizione del voto – conclusa con l’approvazione del mandato al relatore – aveva suscitato le proteste di tutte le opposizioni (ad eccezione di Italia Viva che peraltro è favorevole anche alla costituzione della commissione Covid). Oggi, dunque, Fontana ha deciso che il voto verrà ripetuto (definitivamente, si spera). “Dopo la vergognosa forzatura della maggioranza – dicono in una nota i deputati Pd Marco Furfaro, Paolo Ciani, Gian Antonio Girelli, Ilenia Malavasi e Nicola Stumpo – il presidente della Camera, Lorenzo Fontana ha richiamato il vicepresidente Luciano Ciocchetti (che presiedeva la commissione in sostituzione di Cappellacci) e la prossima settimana la commissione rivoterà”. Il provvedimento arriverà in Aula il 29 gennaio.

Per Ciocchetti, accusato di aver gestito in modo non regolamentare la votazione, “la decisione del presidente Fontana conferma che si poteva ri-votare”. “Se non ci fosse stata la gazzarra delle opposizioni – aggiunge parlando all’AdnKronos – si sarebbe fatta una verifica del voto e si sarebbe conclusa lì la questione”. Ciocchetti spiega che “andava applicato l’articolo 53 e per una svista non l’abbiamo applicato: abbiamo votato per alzata di mano e non per appello nominale. Il fatto che si ripeta il voto vuol dire che la verifica poteva rifarsi. Serenamente accettiamo la decisione di Fontana: il presidente Cappellacci riconvocherà la prossima settimana la commissione”.

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