La Procura di Salerno vince al Riesame una partita da cinquanta milioni di euro, forse di più. È il valore di mercato ipotetico dell’isolottoLi Galli” di fronte a Positano, in Costiera amalfitana: uno scoglio che fu il rifugio di Rudolph Nureyev e ora è stato riconvertito in un resort di lusso per ultraricchi con disponibilità illimitate, grazie ai generosi investimenti della famiglia Russo di Sorrento, che lo comprò negli anni Novanta subito dopo la morte del ballerino sovietico. Secondo l’ufficio inquirente guidato da Giuseppe Borrelli, la trasformazione dell’isola, attraversata da una serie di abusi nuovi costruiti su abusi preesistenti, ha configurato una lottizzazione abusiva: reato che, se accertato, prevede la confisca e l’acquisizione al patrimonio pubblico degli edifici, anche nel caso in cui la prescrizione dovesse cancellare le conseguenze penali.

A dicembre il gip di Salerno Giandomenico D’Agostino aveva ordinato il sequestro di alcuni singoli manufatti – tra cui un fabbricato tramutato in area benessere, un attracco, un ormeggio natanti, le passarelle di collegamento, il dissalatore – e dei terreni su cui insistono, riconoscendo così l’esistenza di abusi diffusi ma rigettando l’ipotesi di lottizzazione. Di qui due distinti ricorsi al Riesame, discussi in momenti diversi: quello della proprietà, che puntava al dissequestro, e quello dei pm, per farsi riconoscere l’esistenza del reato più grave. Entrambi si sono conclusi con l’accoglimento delle tesi dell’accusa. La disputa potrebbe trasferirsi in Cassazione se la difesa impugnerà la decisione.

Il ricorso della Procura si fondava sulla “modifica dello strutturale assetto urbanistico dell’isola, dei ruderi di origine romana e delle unità abitative ivi insistenti, non condonati, gravati da vincolo archeologico paesaggistico e monumentale” che avrebbe comportato un “notevole aggravio del carico urbanistico”. Con un chiaro riferimento al resort di lusso “pubblicizzato sui siti specializzati” e a quanto descritto nell’informativa della Guardia di finanza: piscina, eliporto, ristorante. Il tutto, si sottolinea, “senza che gli uffici pubblici competenti fossero stati richiesti di permessi ed autorizzazioni”. Il 7 luglio 2023 un sopralluogo congiunto delle Fiamme gialle e dell’Ufficio tecnico comunale di Positano ha verificato, tra le altre cose, che una piscina era stata addirittura ampliata nonostante un ordine di demolizione del 2021.

Articolo Precedente

Sardegna, un’altra grana per il governatore Solinas: sequestro di beni e immobili da 350mila euro nell’indagine per corruzione

next
Articolo Successivo

Tangenti in cambio di informazioni su gare d’appalto: quattro arresti. Dipendente Enel ripreso mentre incassa le mazzette

next