“Il piacere sessuale è un dono di Dio” ma è “minato dalla pornografia” che rappresenta un “soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza“. Sono le parole di Papa Francesco durante l’udienza generale, nella catechesi dedicata al vizio della lussuria. Un ritorno sull’argomento della sessualità: il Pontefice era già intervenuto, ad esempio, anche nell’aprile del 2023 (“Il sesso è una delle cose belle che Dio ha dato alla persona”, aveva detto in quell’occasione).

“Dobbiamo difendere l’amore“, ribadisce il Papa parlando della necessità di “vincere la battaglia contro la lussuria, contro la ‘cosificazione’ dell’altro” che “può essere un’impresa che dura tutta una vita”. Una vittoria che porta, per il Pontefice, al “premio” “più importante in assoluto, perché si tratta di preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l’amore tra l’uomo e la donna. Quella bellezza – ha aggiunto Papa Francesco – che ci fa credere che costruire una storia insieme è meglio che andare a caccia di avventure“. E attacca il mito del seduttore: “Quanti Don Giovanni” in giro – commenta il Pontefice – invece meglio “coltivare tenerezza che piegarsi al demone del possesso, servire è meglio che conquistare. Perché se non c’è l’amore, la vita è triste”.

Alla fine anche un distinzione tra castità e astinenza: “La castità” è una “virtù che non va confusa con l’astinenza sessuale“, ha detto il Papa nell’udienza generale. “No, la castità è oltre l’astinenza sessuale”, ma è “la volontà di non possedere mai l’altro. Amare è rispettare l’altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un’anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori”. “Amare è bello“, ha concluso il Pontefice.

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