Dopo che l’ultima legge di bilancio non ha rinnovato il Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari è stata annunciata una mobilitazione degli studenti e delle studentesse: venerdì 19 gennaio saranno in piazza in 28 diverse città per chiedere al governo una retromarcia. Nelle ultime ore sono trapelate alcune indiscrezioni secondo cui il ministero della Salute sarebbe al lavoro per sopperire alla mancanza. Ma per gli organizzatori non ci sono ancora garanzie sufficienti: “Finché non vedremo approvato l’emendamento al decreto Milleproroghe con il rifinanziamento al fondo per il contrasto ai Dca non saremo soddisfatti”, ha spiegato Camilla Piredda dell’Unione degli Universitari. “Venerdì a Roma consegneremo una lettera al ministro Schillaci, speriamo voglia riceverci e affrontare subito il problema. Qualsiasi ritardo può comportare danni irreparabili ai percorsi assistenziali che aiutano chi ha un disturbo alimentare. Ricordiamo al governo che, nel nostro Paese, in 4 milioni soffrono di questi disturbi, con 4mila morti ogni anno. Non c’è tempo da perdere”, ha aggiunto.

Anche Camilla Velotta della Rete degli studenti medi ha ribadito le richieste del movimento e invitato alla partecipazione collettiva per il 19: “Vogliamo il ripristino del fondo DCA, per poter permettere un accesso immediato e universale alle cure: serve investire sul sistema nazionale pubblico, per non lasciare indietro nessuno. Le piazze di venerdì sono aperte a tutta la cittadinanza, le associazioni, le parti sociali e politiche che vogliono sostenere la battaglia”. Spiegando i rischi corsi soprattutto dalla fascia adolescenziale: “Noi studenti siamo in prima fila perché attraversiamo l’età a maggiore rischio. Infatti, i DCA si manifestano soprattutto nelle ragazze tra i 15 e i 25 anni, con circa il 10% dei soggetti in età a rischio che soffre di disturbi alimentari. Sono numeri drammatici e ci sentiamo abbandonati dal governo”. Timori condivisi anche dalla Rete per i Disturbi del Comportamento Alimentare. “Auspichiamo un intervento correttivo della legge di bilancio – aveva detto a ilfattoquotidiano.it la dottoressa Laura Dalla Ragione direttrice della rete – con quei finanziamenti sono sorti ottimi ambulatori, che garantiscono diagnosi precoci. Intercettare la malattia all’inizio significa curarla prima del ricovero. Senza quel fondo, molti centri dovranno chiudere”.

Le manifestazioni di venerdì 19 gennaio si terranno in tutta Italia, da Vicenza a Catanzaro, da Torino a Bari. La mobilitazione è promossa da Chiedimi Come Sto (UDU e Rete degli Studenti Medi), Fondazione Fiocchetto Lilla, Maruska Albertazzi e Silvia Persico e da Animenta DCA, che al Fatto aveva spiegato anche le disparità geografiche: “Crescerà il divario tra le regioni, che già oggi si muovono a macchia di leopardo e che hanno fatto fatica ad avviare programmi mirati”. Preoccupazione sentita da tutte le associazioni, e anche dai nuovi soggetti che continuano ad aderire al movimento. Gli addetti ai lavori del resto si battono da anni affinché l’approccio sanitario diventi strutturale. Dal 2017 i disturbi alimentari sono riconosciuti tra i Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma solo con il fondo introdotto nel 2021 erano stati avviati interventi efficaci per il loro contrasto.

Questa la lista di tutte le manifestazioni previste: • Ancona, Piazza Roma, ore 15:00 • Bari, Piazza del Ferrarese, ore 15:30 • Bologna, Piazza Scaravilli, ore 18:00 • Cagliari, Piazza Garibaldi, ore 16:00 • Catania, Prefettura, ore 15:00 • Catanzaro, Piazza Matteotti, ore 15:30 • Cosenza, Rettorato Università della Calabria, ore 14:00 • Crema, Piazza Duomo, ore 18:30 • Cremona, Piazza Roma, ore 18:30 • Firenze, Piazza SS. Annunziata, ore 14:00 • Genova, Prefettura, ore 15:30 • Grosseto, Piazza Dante, ore 15:00 • Latina, Piazza del Popolo, ore 17:30 • Lecce, Porta Napoli, ore 15:00 • Martina Franca, Piazza Roma, ore 15:00 • Milano, Piazza Duca d’Aosta, ore 15:00 • Modena, Piazza Torre, ore 15:00 • Napoli, Sede centrale Federico II, corso Umberto I, ore 11:30 • Padova, Piazza Moroni, ore 18:00 • Palermo, Cittadella universitaria, ore 16:00 • Perugia, Piazza Italia, ore 18:00 • Rimini, Piazza Tre Martiri, ore 15:30 • Roma, Ministero della Salute, ore 15:30 • Torino, Piazza Castello, ore 15:00 • Trieste, Piazza Hortis, ore 15:30 • Verona, Piazza Dante, ore 15:00 • Vicenza, Piazza Matteotti, ore 15:00 • Venezia, Stazione Venezia S. Lucia, ore 16:30.

Articolo Precedente

Veneto, non passa la legge per “i tempi certi” sul fine vita: non basta il sostegno di Zaia, centrodestra spaccato

next
Articolo Successivo

Lei è, al via la campagna sociale per far conoscere e difendere i diritti delle donne

next