Il nuovo governo francese del primo ministro Gabriel Attal, nominato dal presidente Emmanuel Macron, è già al centro delle polemiche. Sotto accusa è finita la neo-ministra dello Sport e dell’Istruzione Amélie Oudéa-Castéra che, proprio negli ultimi giorni, ha deciso di iscrivere i suoi tre figli nella scuola privata cattolica collège-lycée Stanislas di Parigi, spostando quello più grande dalla scuola pubblica. A rivelarlo è stata un’inchiesta di Mediapart, lo stesso giornale che per primo ha raccolto le testimonianze di alcuni ex alunni dell’istituto che hanno raccontato “umiliazioni” e vessazioni personali vissute sui banchi. A febbraio 2023, lo stesso ministero ha aperto un’inchiesta amministrativa per omofobia e sessismo sulla scuola.

La neoministra, interpellata sui motivi della decisione, ha risposto tirando in ballo l’assenteismo nella scuola pubblica e il fatto che alcune ore “vuote” non siano coperte a sufficienza. Affermazione che le ha causato non poche critiche e alcune smentite, in primis da parte di insegnanti e sindacati. Secondo quanto raccontato da Libération, il figlio maggiore nella scuola pubblica ha trascorso solo sei mesi. L’ex maestra, parlando con il quotidiano, ha affermato di non essere mai stata assente e ha accusato i genitori di aver spostato l’alunno perché intenzionati a fargli saltare delle classi. “Mi sento attaccata personalmente”, ha dichiarato. “Non sono stata assente, e quand’anche fosse capitato, sarei stata subito rimpiazzata da una supplente, come è normale”.

Intanto, a poche ore dalla conferenza stampa convocata dal presidente Macron, la ministra tenterà di mettere a tacere la polemica andando a visitare la scuola pubblica frequentata dal primogenito. Ieri 15 gennaio, durante una visita al villaggio olimpico di Saint-Denis, Oudéa-Castéra ha dichiarato di non voler più rispondere ad “attacchi” che riguardano la sua “vita personale e privata”. Ma al momento il dibattito non accenna ad arrestarsi per quella che viene vista come una contraddizione insanabile – essere ministra dell’Istruzione nazionale e iscrivere i propri figli nel settore privato. Tanto più che l’ex ministro all’Istruzione, l’attuale nuovo primo ministro Attal, aveva assicurato che sarebbe stato il “garante” della “priorità assoluta” data alla scuola.

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