Trovare un candidato unitario o fare le primarie, tenendo dentro tutti: è questa l’impresa a cui la politica barese sta lavorando da mesi, senza però riuscire a trovare una soluzione. I candidati erano tre proposti dal Pd (il deputato Marco Lacarra, e gli assessori Paola Romano e Pietro Petruzzelli), congelati per tenere unita la coalizione, e Michele Laforgia, avvocato penalista per la Sinistra e il Movimento 5 Stelle, contrario ai gazebo. Il caso a questo punto è scoppiato. Perché Petruzzelli ieri sera, a poche ore dalla riunione unitaria del centrosinistra convocata per oggi, ha rovesciato il tavolo: “Mi candido”, ha annunciato stamattina in una conferenza stampa. Mossa speculare a quella fatta prima di Natale da Laforgia. La decisione è arrivata subito dopo una riunione fatta dal segretario regionale, Domenico De Sanctis, insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, e al presidente della Regione, Michele Emiliano con Laforgia, per convincerlo a correre per i gazebo. Petruzzelli a quel punto si è messo in campo, con una mossa non concordata con il resto del partito.

Infatti, sulle elezioni a Bari si pesano anche gli equilibri dei dem nazionali. Non a caso il capogruppo in Senato, Francesco Boccia, uomo forte della segretaria Elly Schlein, da settimane passa metà del suo tempo a fare riunioni su riunioni alla ricerca della “soluzione unitaria”. Ora Michele Emiliano sta cercando di allargare il più possibile il campo, anche per pesarsi nell’eventualità di un terzo mandato al quale per ora non ha del tutto rinunciato e dunque è pronto a sostenere sia Lacarra che Petruzzelli; Decaro ha cercato di lanciare il suo capo di gabinetto, Vito Leccese, un civico, pure lui anche allo scopo di misurare il proprio consenso; perché è pronto a candidarsi per Bruxelles, ma con l’intenzione poi di correre per la Regione, in modo da succedere a Emiliano. Se alla fine la decisione sarà quella di fare le primarie, non è neanche detto che Petruzzelli ce la faccia: perché il Pd sceglierà uno, presumibilmente tra lui e Lacarra. Paola Romano – oltre a essere vicina alla Schlein – non ha grossi appoggi a livello locale. Ma la realtà è anche che neanche questa è la fine della soap opera barese. Perché il nodo vero è capire cosa farà Giuseppe Conte, ovvero se deciderà di sedersi al tavolo delle primarie (con o senza Laforgia) o no.

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