L’Ecuador è sempre più nel caos. Il presidente Daniel Noboa ha parlato di “conflitto armato interno” e ha ricevuto il supporto del Parlamento: nelle scorse ore, dopo l’evasione del re dei narcos, ha dichiarato lo stato d’emergenza e sono scoppiate una serie di violenze culminate con l’invasione di un gruppo armato in un canale televisivo a Guayaquil. Attacchi simultanei ci sono stati in diverse città, che hanno provocato almeno dieci morti e tre feriti. Il ministero della Salute ha disposto la sospensione a data da destinarsi di tutti i servizi ambulatoriali, ricoveri e interventi chirurgici programmati, sottolineando che nel Paese saranno garantiti solo i servizi di emergenza negli ospedali.

In queste ore, i leader di numerosi Paesi dell’America latina stanno manifestando solidarietà nei confronti di Noboa che – a due mesi dal suo insediamento – affronta una grave crisi di pubblica sicurezza. Il capo della diplomazia statunitense per l’America Latina, Brian Nichols, ha espresso la sua “estrema preoccupazione”.

Nel Paese continuano le segnalazioni di saccheggi e violenze. La tensione ha raggiunto il suo culmine con l’irruzione del 9 gennaio di gruppi armati negli studi di una televisione. Nelle drammatiche immagini trasmesse in diretta, che hanno fatto il giro del mondo sui social, uomini incappucciati, vestiti con delle tute sportive, con in mano granate e fucili mitragliatori hanno preso in ostaggio diversi giornalisti e tecnici, minacciandoli di morte. Molti giornalisti con le mani giunte li pregavano di aver salva la vita. Dopo una mezz’ora di panico, le luci dello studio si sono spente e s’è solo potuto sentire l’arrivo delle forze speciali della Polizia. “Per favore, sono venuti per ucciderci. Dio non permettere che ciò accada. I criminali sono in onda”, ha detto all’AFP uno dei giornalisti in un messaggio su WhatsApp. Gli agenti sono poi riusciti ad arrestare parte del gruppo degli aggressori. Durante l’assalto alla tv, il presidente ha dichiarato che è in corso un “conflitto armato interno” nel paese, e ha chiesto per decreto lo spiegamento e l’intervento immediato delle forze di sicurezza contro il crimine organizzato. Noboa ha identificato come “terroristiche” e “attori non statali” alcune delle più potenti organizzazioni criminali di narcotraffico attive sul territorio.

Il caos si è riservato nelle strade con i militari per strada mentre si moltiplicano i saccheggi dei centri commerciali. Alcuni hanno filmato uomini armati mentre sparano a vetture della polizia e diverse macchine bruciate per strada. Si moltiplicano appelli a rimanere per casa, mentre c’è chi segnala di bande di criminali che stanno cercando di fare irruzione nelle università per catturare degli ostaggi.

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Ecuador, dilaga il caos dopo la fuga del criminale Macias. Assaltato uno studio Tv durante una diretta

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Ecuador, l’intervento della polizia negli studi della tv pubblica dopo l’assalto armato in diretta: arrestati gli autori dell’attacco

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