È stato sottoposto a fermo l’ex marito della donna accoltellata alla coscia nell’area di servizio dell’A1 a Campi Bisenzio (Firenze) il 26 dicembre scorso. L’uomo è accusato di tentato omicidio: il procuratore capo a Firenze ha dato notizia del fermo e ha convocato una conferenza stampa sullo sviluppo delle indagini. La donna era stata accoltellata a una coscia da un uomo incappucciato che si è introdotto nella sua auto mentre era nell’area di servizio sull’A1; la donna, un’insegnante 58enne, era in viaggio di ritorno verso Milano con le figlie di 29 e 31 anni che però erano all’interno dell’autogrill e non hanno assistito alla scena. Le indagini della polizia non hanno mai escluso che potesse essere coinvolto l’ex marito della donna, dati i suoi precedenti per lesioni personali in ambito familiare.

Stando alle indagini l’aggressione era stata pianificata da giorni dall’ex marito. Da da quanto ricostruito dagli inquirenti il 22 dicembre si era concluso con la messa alla prova un processo a carico dell’ex marito per un episodio di violenza nei confronti della donna. Proprio quel giorno, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe cominciato a pianificare il delitto. L’ex marito dopo aver noleggiato in Slovenia una Fiat Tipo di colore grigio, con targa slovena, avrebbe applicato sulla vettura una targa italiana, riconducibile a un’auto dello stesso modello e colore intestata a una persona domiciliata in Piemonte. Con la vettura l’uomo avrebbe inseguito la donna fino a Cerveteri e poi sarebbe rimasto in zona.

La donna il 26 è ripartita con le figlie di 29 e 31 anni per la Lombardia venendo seguita dall’ex. Alla stazione di servizio Bisenzio nord l’uomo, con il volto coperto da cappello e occhiali scuri, avrebbe aggredito la 58enne, rimasta in auto mentre le figlie erano scese per raggiungere la stazione, colpendola al viso e cercando di sferrare tre fendenti al petto non andati a buon fine per la prontezza della donna. La vittima fu poi dimessa il giorno stesso dell’aggressione con 15 giorni di prognosi. L’uomo è stato sottoposto a fermo in Friuli con l’accusa di tentato omicidio e calunnia ai danni del cittadino piemontese.

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