Nella serata di martedì le agenzie battono una notizia: “Morto Antonio Mancini, uno dei fondatori della Banda della Magliana“. Passano poche ore ed è lo stesso ex componente della banda – soprannominato “Accattone” e “zio Nino” ai tempi della sua carriera criminale (che nel 1994 ha scelto di collaborare con la giustizia) – a smentire la notizia. “Dicono che sono morto a 85 anni… Pertanto c’ho altri dieci anni assicurati…”, ha scritto con ironia in una chat con alcuni conoscenti.

Infatti al centro di tutto c’è uno scambio di persona. È davvero morto a Roma un Mancini ex esponente della banda della Magliana, ma è Luciano e non Antonio. Luciano Mancini detto “er Principe“, aveva 88 anni ed era stato considerato in passato un investitore dei capitali che provenivano dall’organizzazione criminale. In merito al suo decesso, Massimiliano, il figlio, ha chiarito il malinteso: “In queste ore nel dare conto della morte di mio padre, Luciano, c’è stato un errore di comunicazione, legato al fatto che il mio papà aveva lo stesso cognome del collaboratore di giustizia Antonio Mancini, anche lui componente della banda della Magliana, il quale invece è vivo”.

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