Un cittadino decide di cancellare le svastiche sui muri della propria città, ma viene denunciato per imbrattamento. È successo a Massa, dove Dario Buffa, “reo” di aver coperto i simboli nazisti disegnati di alcuni edifici, rischia una sanzione di trecento euro e fino a sei mesi di reclusione. Ma il suo gesto, e la conseguente denuncia in Questura, hanno fatto scattare un presidio in città per sensibilizzare i cittadini sul tema e sull’episodio.
La vicenda è stata ricostruita da Il Tirreno: “Io a vedere nella mia città, medaglia d’oro alla Resistenza, tutte quelle svastiche non ce la facevo. Sono andato nel parcheggio del mercato coperto e ci ho disegnato sopra delle X, per cancellare quei simboli. Sono stato chiamato in Questura: mi hanno denunciato per imbrattamento di spazi pubblici”, ha raccontato Buffa.
“Io non ho fatto nulla di nascosto, sono andato a coprire, camuffare quelle svastiche, a volto coperto, alle quattro del pomeriggio, quando c’era ancora la gente a passeggio. Mi è stato detto che sarà denunciato anche chi le ha fatte, quelle svastiche. Ecco a me sembra una cosa completamente diversa. Marchiare gli spazi pubblici con delle svastiche è un’altra cosa. Ha un valore molto diverso e preoccupante“, denuncia.
Sulla vicenda si è espressa anche la “Casa rossa occupata”, un centro sociale autogestito frequentato anche da Dario, che sui propri canali social ha sottolineato la propria vicinanza al concittadino e ha invitato alla partecipazione al presidio: “Noi non ci stiamo, da sempre e per sempre siamo antifascisti. Per questo invitiamo tutti i singoli, le realtà, gli abitanti di questo territorio che non stanno coi nazisti a un presidio mercoledì 27 dicembre alle 15 in piazza Berlinguer (sopra al parcheggio del mercato coperto) per realizzare tutti insieme un murales che copra le svastiche”. E aggiungono: “Cancellare le svastiche sui muri è considerato reato. Dario, un nostro compagno, è stato denunciato per aver cancellato le svastiche sui muri del parcheggio dell’ex mercato coperto in centro a Massa. Riteniamo che tutto questo vada ben oltre l’assurdo. È inaccettabile”.
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