Si chiama effetto di verità illusoria: la tendenza a credere che le informazioni false siano corrette dopo un’esposizione ripetuta. Ecco perché si ripete che chi difende i diritti fa “ideologia gender”, che i bambini e le bambine “cambiano sesso”, ora addirittura che vengono loro iniettati farmaci veterinari. La campagna di odio messa in atto dal governo e dalla stampa non conosce confini. Si pensa che a furia di ripetere falsità, esse si tramutino in verità.

Ma analizziamo i motivi: il primo punto è che abbiamo una politica che è chiaramente contro i diritti umani e quindi fa quello che è scontato che faccia: nega i diritti. Per questo Maurizio Gasparri presenta una interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardo all’uso della Triptorelina, il farmaco che sospende lo sviluppo puberale nelle persone transgender.

Sembra svegliarsi tutto d’un colpo, Gasparri, e tutto d’un colpo sembra essere preoccupatissimo per i nostri figlie e le nostre figlie transgender. Chiede al Ministero della Salute se è al corrente che la Triptorelina sia stata approvata dall’Agenzia Europea del Farmaco a uso veterinario. Beh, io immagino che il Ministero della Salute, a differenza evidentemente di Gasparri, sappia già che molti farmaci sono usati sia sulle persone che sugli animali.

Detto banalmente: non è che perché la Triptorelina è usata sulle scrofe da riproduzione allora vuol dire che le persone adolescenti transgender sono delle scrofe da riproduzione, altrimenti l’Amoxicillina, antibiotico estremamente comune per persone e animali, ci renderebbe tutti e tutte cani, gatte, cavalli, lama, ecc. Però scrivere certe baggianate risuona e fa allarmare, nutrendo quell’odio costruito ad hoc nei confronti di qualsiasi persona considerata diversa non si sa da chi per mantenere i privilegi di si sa chi.

Al centro dell’interrogazione di Gasparri c’è l’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze, ospedale che vede al suo interno lavorare una équipe scrupolosa e precisa che segue ogni direttiva dei protocolli per i percorsi di affermazione di genere. Lo so perché conosco decine di famiglie seguite a Careggi e addirittura spesso mi lamento che gli incontri psicologici siano troppi, che i tempi siano lunghi, che siano troppo precisi. Ma Gasparri, pur non conoscendo direttamente come opera l’équipe multidisciplinare (lo immagino, perché altrimenti saprebbe di non poter affermare queste cose), magicamente sa che non è così.

Quanto invidio la sua sicurezza! Mi domando come mai a Gasparri stia così tanto a cuore proprio il benessere dei nostri figli e delle nostre figlie transgender; mi domando come mai non si interessi che centinaia di giovani persone siano giornalmente imbottite di psicofarmaci o che il suicidio sia la quarta causa di morte nelle persone tra i 15 e i 19 oppure che ci sia stato un aumento esponenziale dei disturbi alimentari nelle giovani persone dal Covid in poi. No, ai nostri politici e alle nostre politiche stanno a cuore soltanto i nostri figli e le nostre figlie transgender. Solo loro. Che famiglie fortunate siamo!

E veniamo al secondo punto: la stampa che ruolo ha? Perché nessun giornale ha avuto l’accortezza di accertarsi della veridicità delle informazioni che continuano a rimbalzare, peggiorando di giornale in giornale tipo quando giochi al telefono senza fili? La verità è drammaticamente semplice: l’odio attira l’attenzione e gli inserzionisti pagano per quell’attenzione. Ecco quindi che non serve più controllare le fonti e dare notizie corrette, l’importante è ripetere ciò che può produrre denaro. Poi, che parallelamente uccida, poco importa.

La World Association of News Publishers ha stimato che oltre il 50% delle entrate degli editori di notizie proviene dalla pubblicità. I giornalisti e le giornaliste “gender critical” pompano questa campagna di odio. “Più l’articolo che scrivi è transfobico più verrà richiesta pubblicità sullo stesso” è quanto emerge da uno studio fatto in Gran Bretagna dove, secondo il database Dysphorum, durante gli ultimi 5 anni c’è stato un aumento di articoli riguardo alle persone transgender del 217%. Nel 2022 sono stati pubblicati 7.525 articoli, la stragrande maggioranza con una inquadratura transfobica.

Nelle settimane precedenti l’omicidio di Brianna Ghey, la ragazzina sedicenne uccisa in un parco in Inghilterra a febbraio di quest’anno, erano usciti 1.202 articoli. Si tratta di una media di 38 articoli al giorno. Sarà stato un caso che poi è stata uccisa?

L’odio chiama l’odio, fomenta la violenza e uccide persone, anche molto giovani. Ma di fronte al potere e al denaro non importa più difendere la verità né le persone, né chi lavora seriamente per il loro benessere.

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