Ha lasciato il treno in folle mentre stava controllando un guasto e, a causa della leggera pendenza, il treno si è mosso in retromarcia finendo per impattare contro un Regionale. Le novità sul tamponamento tra il Frecciarossa 8828 Lecce-Venezia e il Regionale 1742 – avvenuto lo scorso 10 dicembre – sono state rivelate da Today.it che ha riportato la testimonianza di una fonte interna di Ferrovie.

Il giovane macchinista alla guida del Frecciarossa – che viaggiava lungo la Ferrovia Adriatica in direzione Bologna – era al telefono col suo tutor per risolvere un problema a un carrello. Sarebbe sceso per andare a controllare il guasto, ma senza chiamare il capotreno in cabina come da protocollo, e lasciando il treno in folle. A causa del tracciato in leggera pendenza, il Frecciarossa si è mosso in retromarcia finendo per impattare contro un altro treno che ne ha così fermato la corsa.

L’urto è avvenuto a velocità contenuta e non ci sono state vittime, ma sei passeggeri hanno riportato ferite lievi, un’altra decina qualche contusione. Trenitalia, interpellata sul caso, si limita a comunicare che sulla dinamica dell’incidente sono in corso approfondimenti e che è stata nominata una commissione interna per accertare i fatti. Quello che si esclude è che il macchinista abbia ricevuto pressioni dall’azienda “per compiere attività non conformi ai regolamenti o per velocizzare le operazioni, in quanto a bordo del treno viaggiava l’amministratore delegato di RFI Gianpiero Strisciuglio“. Al netto della dinamica, commenta la fonte, “se non ci fosse stato il treno regionale chissà dove avremmo recuperato il Frecciarossa”.

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