Un fotoreporter dell’agenzia di stampa turca Anadolu, Mustafa Alkharouf, è stato aggredito, picchiato e preso a calci da alcuni agenti della polizia israeliana mentre stava lavorando a Gerusalemme est. È accaduto venerdì 15 dicembre. Il fotografo stava documentando le preghiere di un gruppo di palestinesi riuniti nel quartiere di Wadi al-Joz, vicino alla moschea di Al-Aqsa, nonostante le restrizioni imposte dalle forze israeliane.

“La polizia israeliana -scrive Anadolu – che ha eretto barricate nella zona, ha prima puntato le armi contro Alkharouf, che stava riportando la notizia, e poi lo ha gettato a terra, picchiandolo e prendendolo a calci mentre era a terra”. La scena è stata ripresa da due diverse angolazioni, quella del fotografo e quella di un suo collega che si trovava poco distante. Sempre secondo quanto riportato dall’agenzia, l’uomo ha riportato diverse lesioni al viso e al corpo ed è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Makassed. La polizia ha anche attaccato il cameraman Faiz Abu Ramila, che si trovava insieme al fotoreporter.

“Siamo scioccati dal violento attacco contro il membro dell’organizzazione e fotografo dell’Agenzia Anadolu da parte delle forze di sicurezza mentre stava seguendo la preghiera del venerdì a Gerusalemme Est” ha commentato l’Organizzazione dei giornalisti in Israele. “Si tratta del 37esimo attacco contro giornalisti arabi dall’inizio della guerra, quando la maggior parte degli attacchi venivano compiuti dalle forze di sicurezza. Questa è una realtà che nuoce drammaticamente alla libertà di stampa e alla capacità dei giornalisti di svolgere il proprio compito. Chiediamo con forza che le Forze di Difesa israeliane aprano immediatamente un’indagine sul grave incidente e che la polizia israeliana sospenda immediatamente gli agenti da qualsiasi posizione operativa fino alla fine delle indagini”

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