Il reporter di Al Jazeera Samer Abudaqa è morto mentre seguiva un raid israeliano a una scuola a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo ha riferito la stessa emittente panaraba. Abudaqa stava coprendo come cameraman l’attacco insieme al giornalista Wael al-Dahdouh (nella foto), corrispondente di Al Jazeera nella Striscia. Sono stati colpiti da un missile lanciato da un drone israeliano dopo il primo attacco aereo. Dahdouh è rimasto ferito, ma è riuscito a raggiungere l’ospedale Nasser. Il cronista ha già perso l’intera famiglia nel conflitto scoppiato dopo l’attacco del 7 ottobre: un raid dell’esercito israeliano a fine ottobre ha ucciso la moglie, la figlia, il figlio e un nipote, che si erano rifugiati in un edificio. Dahdouh lo aveva scoperto nel modo peggiore, mentre era in onda in diretta proprio su Al Jazeera.

Dahdouh è stato colpito da una scheggia al braccio ed è riuscito a raggiungere l’ospedale Nasser, dove è stato curato. Abudaqa invece è rimasto intrappolato nella scuola per ore, perché i paramedici non sono riusciti a raggiungerlo a causa del fuoco israeliano, ha aggiunto sempre Al Jaazera. Secondo i testimoni sul posto, infatti, le forze israeliane hanno impedito ai soccorsi di raggiungere l’uomo, che è rimasto per oltre 2 ore sull’asfalto sanguinante.

“Il suo impegno incrollabile per la verità e la narrazione ha lasciato un segno indelebile nella nostra squadra”, ha scritto sui social il direttore generale di Al Jazeera, Mohamed Moawad, “Samer, il cui obbiettivo ha catturato la realtà cruda e non filtrata della vita a Gaza, non era solo un professionista esperto, ma un’anima compassionevole che comprendeva il potere della narrazione visiva. Il suo coraggio di fronte alle avversità ha permesso al mondo di assistere alle storie non raccontate di una regione alle prese con sfide complesse”. “Alla ricerca della verità”, ha aggiunto, “il nostro cameraman ha affrontato rischi immensi per portare agli spettatori una comprensione più profonda dell’esperienza umana a Gaza. Il suo obiettivo è diventato una finestra sulla vita di coloro che sono stati colpiti dal conflitto, facendo luce su storie che dovevano essere raccontate”.

Dahdouh ha raccontato dall’ospedale dove è ricoverato che la troupe della rete stava accompagnando i soccorritori della protezione civile in una missione per evacuare una famiglia dopo che la loro casa era stata bombardata. “Abbiamo ripreso la devastante distruzione e raggiunto luoghi che non erano stati raggiunti da nessun obbiettivo fotografico da quando era iniziata l’operazione di terra israeliana”, ha detto Dahdouh. Mentre i giornalisti di Al Jazeera stavano tornando a piedi perché le aree non erano accessibili in auto, Dahdouh ha detto che è successo “qualcosa di grosso” che lo ha sbattuto a terra. Dopo l’esplosione, Dahdouh ha detto di essere uscito dall’area per chiedere aiuto, ma quando ha raggiunto un’ambulanza, i medici hanno detto che non potevano tornare sul luogo dell’attacco perché era troppo pericoloso.

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