Dopo aver scoperto di avere una malattia terminale, Silvana Ghiazza, docente di Letteratura italiana contemporanea dell’Università di Bari, ha deciso di lasciare la propria eredità agli studenti: prima di morire, ha istituito una Fondazione che finanzia due borse di studio annuali, destinate agli studenti con difficoltà economiche che studino oncologia o letteratura. Offrendo così un sostegno agli studenti meno abbienti e promuovendo la ricerca accademica del Polo pugliese. La docente è morta ad agosto 2022 per un tumore al pancreas.

È stata inaugurata martedì sera, 12 dicembre, nel Museo Civico di Bari, la Fondazione Silvana Ghiazza. All’evento ha partecipato anche il rettore dell’università di Bari Stefano Bronzini, che si è detto “contento di essere stato chiamato a partecipare a questo dono“. E ha aggiunto: “Un dono è stato conoscere Silvana Ghiazza, mia collega per tanti anni, ma il dono più grande è ciò che lei ha voluto fare per il futuro. La fondazione inaugurata oggi è la scia di una stella cometa iniziata tanti anni fa, e merita il nostro plauso per la prospettiva che dà per il futuro”.

“Due anni fa, durante una visita, abbiamo scoperto di questo malanno”, ha raccontato il marito di Ghiazza e presidente della Fondazione, Raffaele Russi. “Quindi ci siamo chiesti cosa fare, visto che non abbiamo eredi. Abbiamo deciso di mettere in piedi questa fondazione”.

Anche la dottoressa Letizia Laera, che ha avuto in cura Ghiazza e che ora fa parte del consiglio di amministrazione della Fondazione, è intervenuta all’evento di inaugurazione, raccontando la personalità della docente: “Silvana era un vulcano di energia e generosità“, ha detto a margine dell’evento. “Aveva una forza contagiosa e il percorso che abbiamo fatto insieme è stato terapeutico per lei, per me e per tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla”. E sui propri profili social, ha aggiunto: “È stato molto emozionante ieri sera presentare la Fondazione Silvana Ghiazza ETS. Non verremo meno alla promessa fatta a Silvana, con la sua stessa caparbietà andremo avanti e la faremo rivivere nel suo ultimo sogno: donare borse di studio in ambito letterario e sostenere la ricerca contro il tumore del pancreas”.

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