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Ultimo aggiornamento: 12:37 del 12 Dicembre 2023

“Castrazione senza anestesia e antidolorifici e uccisioni fuori norma”: la video-denuncia in un allevamento di capponi nel Milanese

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L’associazione Essere Animali ha diffuso una video-inchiesta realizzata in un allevamento di capponi situato in provincia di Milano. L’azienda rifornisce privati, ristoranti e macellerie. L’indagine documenta diverse problematiche, tra cui la pratica della “capponatura”: la rimozione dei testicoli ai polli maschi prima del raggiungimento della maturità sessuale con l’obiettivo di migliorare sapore e qualità della carne. La castrazione chirurgica dei capponi è un’operazione pericolosa e invasiva che può arrivare a causare la morte del 20% degli animali. Prima di eseguirla, i polli sono privati di cibo per circa 24 ore e di acqua per circa 12, provocando così ulteriore stress agli animali. Nell’allevamento in questione, inoltre, la castrazione viene eseguita senza anestesia e antidolorifici e per questo motivo risulta molto dolorosa.

Com’è possibile vedere dalle immagini diffuse da Essere Animali, durante la ‘capponatura’ gli animali vengono bloccati con le ali aperte e il costato esposto su due lastre di legno, in seguito l’operatore effettua un taglio con il bisturi e con l’uso di una pinza asporta, a turno, entrambi i testicoli. Nei polli, questi organi si trovano molto vicino all’intestino e perciò l’operazione chirurgica aumenta il rischio di lesioni interne irreparabili. In aggiunta, in base alle buone pratiche di allevamento, la ferita causata dal bisturi dovrebbe essere disinfettata immediatamente dopo l’operazione e chiusa utilizzando graffette chirurgiche. Nell’allevamento oggetto dei video viene somministrato soltanto l’antibiotico in via preventiva, ma, a causa della ferita rimasta aperta, c’è un rischio significativo di infezione anche nei giorni successivi, per via del contatto con l’ambiente esterno. Le immagini mostrano inoltre la macellazione degli animali dopo il raggiungimento di 3-4 kg di peso. Gli animali vengono inseriti a testa in giù all’interno di un cono di plastica e con l’uso di una pinza gli viene prima rotto il collo e poi tagliata la gola. Questo sistema è considerato problematico dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), perché c’è il rischio che non porti allo stordimento immediato dell’animale e che quindi i capponi possano restare coscienti morendo poi per asfissia.

“Non c’è pace per gli animali d’allevamento, nemmeno durante le festività. Anzi, proprio in questo periodo aumenta la produzione e il consumo di carne. Secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia vengono macellati 1,5 milioni di capponi, di cui 970mila solo a dicembre“. Lo ha detto Simone Montuschi, presidente di Essere Animali. “Il trattamento che subiscono questi animali è terribile e noi lo mostriamo perché conoscere la realtà permette di prendere posizione, o quantomeno di iniziare a riflettere. Occorre un cambiamento, servono urgenti politiche a maggiore protezione degli animali d’allevamento che vietino pratiche crudeli come le mutilazioni. Ma anche noi consumatori possiamo fare la nostra parte, riducendo il consumo di carne”.

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