Fatti spogliare, lasciati in mutande, e poi fatti sedere a terra, circondati da membri dell’esercito israeliano armati. Sono le immagini che stanno circolando, riprese anche dal canale Telegram Eye on Palestine, che mostrano quanto sta avvenendo a Gaza dove decine di palestinesi uomini sono stati catturati. In alcune immagini si vedono alcuni prigionieri bendati e con le mani legate dietro la schiena, mentre in altre un gruppo viene trasportato sul retro di un veicolo militare israeliano.

Ma chi sono questi uomini? I media israeliani che hanno diffuso le immagini – a partire da Haaretz – li hanno presentati come “combattenti di Hamas” che si sono arresi in massa all’esercito nel nord di Gaza. Ma altre fonti forniscono una versione molto differente. Secondo l’Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, una ong con sede a Ginevra citata tra gli altri da al Jazeera, sarebbero civili arrestati “arbitrariamente” da Israele in due scuole affiliate alle Nazioni Unite a Beit Lahia: la Khalifa Bin Zayed e la Nuova Aleppo. Dalle immagini, sempre secondo questa ong, si riconoscerebbe – tra gli altri – il giornalista Diaa Kahlout, che lavora per The New Arab, una testata del Qatar.

Il portavoce militare dell’esercito israeliano ha comunicato, nella serata di giovedì, che le centinaia di persone arrestate nel nord della Striscia sarebbero “sospetti terroristi” molti dei quali si sarebbe “arresi e consegnati”. “Controlliamo chi è connesso ad Hamas e chi no, teniamo detenuti tutti e li interroghiamo”, ha aggiunto il portavoce Daniel Hagari confermando – pertanto – che potrebbero non essere tutti dei miliziani.

Il notiziario in lingua araba, The New Arab, ha detto che il loro giornalista è stato arrestato insieme ai suoi fratelli, parenti e “altri civili” dalle forze israeliane a Beit Lahia. Come riporta la Bbc, la testata araba ha condannato quella che descrive come la detenzione “umiliante”. Secondo quanto viene denunciato gli uomini sono stati costretti a togliersi i vestiti e sono stati “sottoposti a perquisizioni invasive e trattamenti umilianti” prima si essere trasportati in “località sconosciute”. Il quotidiano “esorta la comunità internazionale, i difensori e i guardiani dei diritti dei giornalisti e gli organismi per i diritti umani a denunciare questo attacco in corso” da parte di Israele ai giornalisti nel territorio.

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