Quello che fino a qualche giorno fa era un rischio da evitare a tutti i costi ora diventa realtà. La Germania non riuscirà ad approvare il bilancio 2024 entro il 31 dicembre e inizierà il nuovo anno in esercizio provvisorio. Tradotto: saranno ammissibili solo le spese strettamente necessarie. Il ministero delle Finanze potrà autorizzare una percentuale fissa ogni mese di quelle previste nella proposta non ancora approvata, ma molti programmi di finanziamento saranno bloccati. Saranno congelati gli aiuti per una vita adeguata all’età avanzata e diversi progetti immobiliari pubblici. È l’ultima evoluzione della crisi di bilancio che attanaglia il governo di coalizione tedesco dopo la sentenza della Corte costituzionale che il mese scorso ha dichiarato illegittimo un trasferimento di crediti fra due fondi fuori bilancio.

Il ministro dell’economia Robert Habeck ha dovuto rinunciare a partecipare alla COP28 per trattare con il Cancelliere Olaf Scholz e il collega delle Finanze Christian Lindner su come si potranno recuperare 17 miliardi mancanti al bilancio 2024. Appena ieri il segretario generale della SPD Lars Klingbeil aveva assicurato che si sarebbe giunti ad approvarlo entro il termine dell’anno, ma già oggi la direttrice parlamentare del suo stesso partito, Katja Mast, ha comunicato ai membri del gruppo socialdemocratico che non potrà invece essere votato entro quest’anno, perché non è ancora stato trovato un accordo. Il Cancelliere Scholz getta acqua sul fuoco. L’esercizio provvisorio d’altronde è una prassi non inusuale cui si ricorre anche quando un nuovo governo si insedia a cavallo di un anno con l’altro. All’inizio del “semaforo”, ad esempio, il nuovo bilancio venne approvato dal Bundestag solo il 3 giugno 2022.

Il Ministro delle finanze Christian Lindner ha assicurato dal canto suo che una decisione del nuovo bilancio 2024 in gennaio non sarà drammatica: “Lo Stato è pienamente capace di agire: nessuna amministrazione pubblica verrà chiusa. Non ci saranno stipendi che non verranno pagati. Nessuno che si aspetta sostegno non lo riceverà”. A dargli conforto oggi il Bundesrat ha approvato in prima lettura il bilancio suppletivo per il 2023 che si sta concludendo, reso necessario dopo che la Corte costituzionale ha sentenziato come nulli stanziamenti contabili per 60 miliardi di euro. È stato però raggiunto grazie all’ulteriore sospensione del freno al debito che ammetterebbe un indebitamento contenuto a solo lo 0,35% del Pil.

La presidente del Bundesrat Manuela Schwesig (SPD) ha incalzato il tripartito a maggiore rapidità per uscire dalla crisi. Proprio venerdì la SPD si riunisce a congresso per tre giorni e sabato Scholz interverrà dal podio. In effetti però anche nel tripartito costituitosi come “coalizione di progresso” c’è chi pensa a nuove elezioni: cinquecento iscritti della FDP hanno raccolto le firme per imporre alla direzione del partito di condurre un referendum tra gli iscritti per valutare se lasciare il governo. Ma alla luce delle proiezioni la caduta del “semaforo” non sarebbe un’opzione favorevole ai liberali, che lotterebbero per rientrare al Bundestag. Prima di ricorrere di nuovo alle urne, teoricamente il Presidente Steinmeier potrebbe anche imporre il tentativo di ricostituire una GroKo tra CDU/CSU e SPD.

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