“Da dieci anni la Regione Campania è l’ultima regione d’Italia nel riparto dei fondi sanitari nazionali e l’unico che sta combattendo è Vincenzo De Luca“. Risponde così il governatore della Campania a chi gli chiede conto dei risultati della sanità campana: “Se da dieci anni derubano la Regione Campania di 250 milioni di euro l’anno, diventa complicato reggere il sistema”.

Poi, sulla rimodulazione del Pnr De Luca picchia duro sul ministro Fitto: “Continua a dire idiozie da un anno. C’è un solo dato significativo da un anno e mezzo i fondi sviluppo e coesione sono bloccati. Al ministro Fitto ho fatto una domanda molto semplice già un anno fa: dicci la data nella quale sono utilizzabili i fondi Sviluppo e coesione per la Regione Campania. Stiamo parlando di 6 miliardi di euro per intenderci, quindi non una cifra banale, da un anno non risponde. Chiacchiere, fumo con la manovella, si dice a Napoli. Ripeto la domanda al ministro Fitto: ci dica quando diavolo possiamo spendere questi soldi. Ad oggi non ha risposto”.

E sulla quarta rata del Pnrr il governatore aggiunge: “Altre stupidaggini propagandistiche, arriva alla quarta rata per fare che? Lei ha notizia che si stiano aprendo i cantieri? Arriva la quarta perché spostiamo gli obiettivi sempre in avanti nel tempo. Quindi gli obiettivi che dobbiamo raggiungere nel 2023 li sposti nel 2024, poi nel 2025… la Corte dei Conti, la Corte dei Conti, la Regione Campania, ha certificato che la spesa dei fondi di fondi del Pnr è ferma percentuali ad una cifra, quindi abbiamo speso meno del 10% delle risorse. Tutto il resto sono chiacchiere al vento”.

Poi chiude sull’autonomia differenziata, pericolosissima, a suo dire, da due punti di vista: “Primo perché consentirebbe alle regioni del Nord di trattenere nelle regioni di appartenenza i tributi maturati. Per fare un esempio, se l’Iva che matura nella Lombardia viene trattenuta dalla Regione Lombardia, è evidente che il Sud è condannato a morte. Secondo autonomia differenziata significa che alcune regioni del Nord possono fare contratti integrativi regionali nel campo della sanità e della scuola pubblica. Questo significa che il Mezzogiorno lo chiudiamo. In tutto questo mentre si parla di autonomia differenziata, si stanno centralizzando le risorse non presso il governo ma presso Fratelli d’Italia, all’interno del governo. Il risultato sarà la palude burocratica e la paralisi operativa. La vicenda dei fondi Sviluppo e coesione è l’esempio di quello che sto dicendo da un anno e mezzo non si spende 1€”.

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