Un milione e 750mila euro per “lavori di ripristino e consolidamento del sacrario in commemorazione dei caduti della Repubblica sociale italiana” al cimitero monumentale di Staglieno, il più grande della città. È lo stanziamento inserito dalla giunta di centrodestra di Genova in una voce del bilancio previsionale 2024-2026, un malloppo di 1.528 pagine che lunedì inizia l’iter in Consiglio comunale dopo essere stato inviato agli eletti soltanto venerdì sera. Un investimento, quello per restaurare le tombe dei repubblichini di Salò, previsto addirittura a debito: 500mila euro nel 2026 e un altro milione e 250mila da ricavare nelle annualità successive, accendendo un apposito mutuo. A sollevare il caso è stato il Pd cittadino tramite il capogruppo in assemblea, Simone D’Angelo: “Disgusta vedere nel bilancio quasi due milioni di euro stanziati per commemorare rastrellatori, fucilatori di partigiani e persecutori di ebrei”, attacca. “In una città dove i cimiteri sono oramai in totale stato di abbandono, questa giunta arriva addirittura a indebitarsi per restaurare un luogo che è diventato oggetto di commemorazioni nostalgiche tra saluti romani e teste rasate“, denuncia, ricordando come nello stesso tempo gli investimenti del Comune per le politiche giovanili siano scesi “alla cifra surreale di diecimila euro all’anno”.

Non è la prima volta, peraltro, che l’atteggiamento della giunta nei confronti dell’eredità del ventennio fa discutere: qualche anno fa sollevò scandalo la scelta del sindaco Marco Bucci di delegare un consigliere comunale di Fratelli d’Italia, con tanto di fascia tricolore, a rendere omaggio ai caduti di Salò, proprio al sacrario di Staglieno, assieme ai neofascisti di Lealtà e Azione. Non solo: nel 2020 è stato intitolato un molo del quartiere di Nervi a Luigi Ferraro, ufficiale della X Mas, nel 2021 una statua in zona Carignano al fondatore della Moto Guzzi Giorgio Parodi, raffigurato con la divisa militare fascista. “Dal 2017 (anno della prima vittoria del centrodestra a Genova, ndr) assistiamo al tentativo di piegare il senso della pietà umana a un insopportabile giudizio di parificazione tra vittime e carnefici, tra chi lottava per la libertà e chi al soldo del regime nazi-fascista si rendeva protagonista di atroci crimini. Bucci si vergogni”, riassume D’Angelo. Il caso arriva anche nell’aula della Camera, dove il ligure Andrea Orlando, deputato dem ed ex ministro, interviene sull’ordine dei lavori per segnalare l’episodio definendolo “gravissimo” (video): “Ci troviamo di fronte ad una provocazione e a un oltraggio alla storia della città medaglia d’oro della Resistenza, ai patrioti caduti per mano dei repubblichini di Salò che zelantemente servivano l’occupante tedesco”.

L’Anpi parla di “insulto alla città“, mentre la lista progressista Linea Condivisa annuncia barricate: “È un’offesa alla memoria storica e ai principi su cui si fonda la nostra democrazia”, attacca il consigliere regionale Gianni Pastorino. “Questa è un’amministrazione da “faccetta nera”: possiamo immaginare quanto si rispecchi nei valori antifascisti e quanto sia sincera il 25 aprile di ogni anno”, sottolinea. E il capogruppo in Consiglio comunale, Filippo Bruzzone, aggiunge che “in presenza di un titolo di spesa di questo tipo la discussione non deve nemmeno iniziare“. Dopo qualche ora la giunta cerca di allontanare le polemiche con una nota in cui, in sostanza, nega che oggetto dell’intervento finanziato sia proprio il sacrario repubblichino: “L’opera in oggetto consiste nel consolidamento dell’imponente muro di sostegno del reparto israelitico del cimitero che presenta un preoccupante stato di inclinazione e fessurazione in molteplici punti. Nessun ripristino, pertanto, sarà effettuato del sacrario della Rsi che occupa occasionalmente una assai limitata porzione del sottostante muro oggetto di consolidamento. Non accettiamo lezioni di antifascismo da chicchessia, soprattutto da chi non s’informa sulla fondatezza delle informazioni”. E il vicesindaco Pietro Piciocchi chiosa: “C’è stato un misunderstanding, Genova è fortemente antifascista”.

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