La chiusura delle celebrazioni per i 125 anni dalla fondazione dell’Istituto nazionale della previdenza sociale è l’occasione per chiedere al ministra del Lavoro, Marina Calderone, delle criticità della piattaforma SIISL, come riportati negli articoli de Il Fatto Quotidiano. Ma, nonostante dal palco di Palazzo Weekending Calderone assicuri che “noi saremo pronti e puntuali a rispondere a tutte le segnalazioni”, lasciando la sede Inps preferisce non rispondere alle domande del Fattoquotidiano.it. Gran parte dell’intervento della ministra è incentrato sulla difesa del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa messo a punto dall’Inps e varato lo scorso 1 settembre. La piattaforma è rivolta in special modo, ma non solo, agli ex precettori del Reddito di cittadinanza tra i 18 e 59 anni senza minori o disabili a carico e che sono divenuti ‘occupabili’. Dalla nostra inchiesta emerge che, oltre alla difficoltà di comunicazione tra le diverse banche dati con la piattaforma Siil, sono migliaia le persone che, pur stando frequentando un corso di formazione, a oggi non hanno ancora visto nessuna delle mensilità che spettano loro, il Sfl, Sussidio formazione e lavoro di 350 euro al mese.

Dal palco Calderone sfiora l’argomento. “Nel creare il sistema per l’inclusione sociale e lavorativa abbiamo costruito sicuramente un percorso che non è perfetto” e “in un percorso così complesso può anche essere ammesso l’errore”. Ma Calderone parla di “strumentalità delle accuse” e sottolinea che “non si fa la formazione per avere il sussidio, ma si fa la formazione per acquisire competenze”. La ministra conclude il suo intervento così: “Difenderò l’Istituto da chi dice cose false attraverso gli strumenti che ho a disposizione, compreso ovviamente l’utilizzo dei corpi ispettivi per verificare che affermazioni false e tendenziose non sporchino quella che io considero una storia di successo”.

Andata via la ministra, chiediamo dunque a chi ha avuto un ruolo centrale nella realizzazione della piattaforma che incrocia domanda e offerta di lavoro targata governo Meloni, il direttore generale Inps Vincenzo Caridi. Quante sono le persone che a oggi, frequentando un corso di formazione o altra politica attiva, hanno ottenuto almeno una mensilità del sussidio da 350 euro erogato dall’Inps? “Può capitare che ci siano delle criticità in un percorso così complesso, ma bisogna avere fiducia nel fatto che se c’è un problema l’Istituto è pronto a risolverlo”- afferma Caridi. “Tutti quelli che stanno frequentando un corso – garantisce infine – riceveranno sicuramente le 350 euro mensili, purché questo soggetto dimostri, assieme alle strutture competenti, di frequentare una politica attiva, un corso di formazione o un PUC, ovvero uno dei Progetti utili alla collettività”.

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