Anche se le pagelle per la valutazione dei magistrati ci saranno prossimamente, per le toghe progressiste di Area ci sono già i magistrati promossi e bocciati dal governo. I bocciati sono quelli che disturbano il manovratore. È la conclusione delle toghe progressiste attaccate in questi giorni dai ministri della Difesa, Guido Crosetto, e della Giustizia, Carlo Nordio, che ha espresso “consonanza” con il collega di Fdi dopo che questi aveva parlato di “pericolo per la tenuta del governo a causa dell’opposizione giudiziaria”. Un chiaro riferimento proprio ad Area e anche a Magistratura Democratica, la corrente storicamente di sinistra, quella delle “toghe rosse”, per citare Silvio Berlusconi (fino a un paio d’anni fa Md faceva parte di Area). “Sono giorni – si legge nel documento di Area – che esponenti della attuale maggioranza parlamentare insinuano di trame politiche e riunioni clandestine organizzate da non meglio precisate parti della magistratura. Siamo abituati a parlare di fatti e non di fake news”.

E a questo punto la corrente che nelle settimane scorse ha eletto come segretario Ciccio Zaccaro, ex consigliere del Csm, elenca i fatti (dal suo punto di vista): “C’è stata una riunione, pochi anni fa, fra politici e magistrati, di tarda sera, in un hotel dal nome effervescente (l’hotel Champagne di Roma, ndr). Si discuteva di nomine in importanti uffici giudiziari, protagonisti di inchieste giudiziarie con indagati eccellenti le nomine dei procuratori di Roma e Firenze, discusse da Luca Palamara, Cosimo Ferri, 5 Csm dell’epoca e Luca Lotti, deputato renziano indagato a Roma per Consip, ndr). La notizia della riunione – prosegue Area – ha per mesi scandalizzato l’opinione pubblica italiana, ha terremotato un organo di rilievo costituzionale, ha sollevato lo sdegno dei magistrati che in coro hanno detto mai più. E invece il protagonista di quella vicenda, radiato dalla magistratura (Palamara, ndr) è diventato il fustigatore della magistratura italiana in trasmissioni televisive e giornali, editi da ambienti vicini alla attuale maggioranza parlamentare. Un altro dei protagonisti, da sempre a metà del guado fra magistratura e politica (Ferri, già leader della corrente MI ed ex deputato renziano, ndr) è stato chiamato fuori ruolo dal ministro della Giustizia espressione dell’attuale maggioranza parlamentare”.

Ma non è finita, Area fa un riferimento anche a un voto che c’è appena stato in Quinta commissione Csm, che propone le nomine al plenum: “Un altro che era informato e interessato agli sviluppi della vicenda è stato proposto per un ufficio direttivo con il voto dei componenti laici eletti in quota all’attuale maggioranza parlamentare”. Il riferimento è ad Angelantonio Racanelli, procuratore aggiunto di Roma che, nelle registrazioni di Palamara, discuteva con lui della nomina del procuratore di Roma. Per quelle conversazioni il Csm precedente, a maggioranza, archiviò una proposta di trasferimento per incompatibilità ambientale. Adesso 5 componenti della commissione, su 6, lo hanno proposto come procuratore di Padova: Bianchini, laica Fdi, Carbone, laico renziano, e i togati di Mi Mazzola, di Unicost, D’Auria e l’indipendente Mirenda. Invece il togato di Area, Cosentino, ha votato per Paola Mossa, procuratrice aggiunta di Venezia, che fu nominata, quando si dice i casi della vita, nel 2017, al posto dell’attuale ministro Nordio, andato in pensione. Ma torniamo al documento di Area in risposta alle accuse del governo di tramare per farlo cadere. “È tempo di pagella per i magistrati. Ci faccia capire la politica! Sono da bocciare i magistrati che in riunioni pubbliche discutono di diritti e garanzie, mentre si devono promuovere solo quelli che, in luoghi riservati, si riuniscono per pilotare le nomine dei dirigenti dei più importanti uffici giudiziari?”. Domanda retorica, risposta sottointesa ma chiara. Come dire, si promuovono solo i magistrati filo governativi.

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