Cibo scaduto con i vermi, cure “gravemente deficitarie”, camerate “sporche” e bagni “vergognosi”. È questa la condizione delle persone detenute nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di via Corelli di Milano. Lo raccontano le immagini video e le testimonianze pubblicate negli scorsi mesi dall’associazione Naga insieme alla rete Mai più Lager – No Cpr. “Da anni diciamo che vogliamo far luce sul Cpr – spiegano gli attivisti del Naga – e ora finalmente i lati oscuri cominciano ad emergere”. Questa mattina infatti, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sul Cpr con le ipotesi di reato di frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta. Al centro dell’indagine c’è la Martinina Srl, società campana aggiudicataria dell’appalto della Prefettura di Milano per oltre un milione di euro all’anno. Nel decreto di ispezione si legge che i gestori “simulavano la presenza presso il CPR dei seguenti servizi pattuiti in sede contrattuale con la Prefettura di Milano, servizi in realtà mai prestati o comunque prestati in maniera largamente insufficiente”. E così il cibo che sulla carta doveva essere “da produzione biologica, DOP, IGP e tradizionale” era scaduto e con i vermi, il presidio sanitario era “gravemente deficitario” e le condizioni di pulizia dei bagni sono state definite “vergognose”.

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