“Abbiamo avuto un successo molto importante con questo congresso, perché per la prima volta si è riusciti a configurare una prospettiva di unità non a parole ma con la presenza fisica delle persone con cui vogliamo lavorare e costruire un fronte più largo – che ancora non si è riusciti a realizzare – per combattere questa situazione nella quale ci troviamo, la vergogna di avere un governo fascista“. Lo ha detto Luciana Castelliana dal palco del Congresso di Sinistra italiana, che si è concluso oggi a Perugia. “Quando ci sono i governi di destra o sinistra grosso modo fanno la stessa politica. E di questo ci dobbiamo rendere conto. Quando usiamo la parola rivoluzione non intendiamo prendere Palazzo Chigi. Cosa vuol dire rivoluzione ce lo ha spiegato Gramsci: è un lungo processo in cui conquistare dei pezzi di potere, la capacità di gestire dei pezzi della società”, ha osservato Castellina. E, ha aggiunto, “se vogliamo impedire che la rivoluzione la facciamo gli altri, dobbiamo attrezzare il nostro partito a combattere il vero nemico, che non è Meloni ma quello che gli inglesi chiamano Tina (‘there is no alternativè)”. Per Castellina “se c’è il 60% di giovani che non va a votare è perché pensano che non c’è niente da fare”.

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