Mi sarebbe piaciuto essere alle Finals. Più che altro godermele come se le è godute Sinner. È stata la più grande delusione della mia carriera. Avevo fatto una stagione molto positiva e non sono riuscito a godermi il pubblico e tutta l’emozione di quel torneo di così speciale”. Ha parlato così Matteo Berrettini nella conferenza stampa a Malaga, alla vigilia dei quarti di finale di coppa Davis contro l’Olanda. Il tennista, infortunato alla caviglia agli Us Open lo scorso settembre, si è aggregato alla squadra italiana da tifoso, come era già successo a Bologna ai gironi. “Sono venuto qui per me e per la squadra. Purtroppo non posso stare in campo, ma credo fortemente nel gruppo. Erano tutti molto contenti di avermi con loro e quindi ho preso l’aereo e sono venuto qui. La squadra la vedo bene”, ha detto Berrettini. E sulla prestazione di Jannik Sinner alle Atp Finals ha commentato: “Ho sempre saputo che Jannik avrebbe fatto tutto questo e la sua crescita era un solo una questione di tempo. Le condizioni di Torino, e dei tornei indoor in generale, sono le sue. Lo ha dimostrato fin da piccolino”.
Smettere è una cosa che si dice spesso quando si è molto giù. Ci ho pensato seriamente una volta perché vedevo tutto buio”, racconta Berrettini, facendo riferimento ai difficili mesi che ha dovuto affrontare dopo l’infortunio. “Facciamo uno sport che non ci permette di prenderci del tempo quando ne abbiamo bisogno perché hai sempre la sensazione che gli altri stanno giocando e ti superano. E tu sei fermo ai box, perdi punti e ritmo e quindi torni prima di quello che dovresti. Ma il tennista, attuale numero 90 al mondo, parla anche del suo futuro: “Il percorso è in fase molto buona. Sono contento. Soprattutto perché quando sono in campo sorrido che è una cosa che non mi succedeva purtroppo da parecchi mesi, quindi sono felice. Non so cosa mi riserverà il futuro in termini di risultati. In questo momento sembrerà banale, ma mi interessa poco. Adesso tornare col sorriso in campo è bello.”
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