Filippo Turetta lo ha ammesso davanti agli investigatori tedeschi: “Ho ammazzato la mia fidanzata”. Il 22enne, arrestato per l’omicidio di Giulia Cecchettin e in attesa di estradizione dalla Germania, ha anche spiegato di aver “vagato questi giorni perché cercavo di farla finita”. Lo studente ha spiegato in inglese ai poliziotti di aver “pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo” e “più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita”.

A bordo della Fiat Grande Punto nera, usata per disfarsi della ragazza e per percorrere mille chilometri fino in Germania, gli agenti hanno trovato e sequestrato un coltello che ora dovrà essere analizzato per capire se è quello usato contro l’ex fidanzata. Al momento dell’arresto, Turetta aveva delle evidenti macchie di sangue sui vestiti e diverse ferite alle mani e alle caviglie. Nell’auto sono stati trovati anche un coltello, un guanto, il telefono cellulare, una scheda bancomat prepagata e 200 euro in contanti.

Il giovane – secondo quanto si apprende – verrà trasferito in Italia con un volo militare: la procedura, straordinaria rispetto al solito, che prevede l’utilizzo di aerei di linea, si rende necessaria per il clamore mediatico che la vicenda ha avuto e per questioni di opportunità visto che la presenza di Turetta tra i passeggeri di un comune aereo di linea potrebbe turbare l’ordine pubblico a bordo del velivolo.

Potrebbe essere venerdì – a quanto si apprende – il giorno del trasferimento. L’operazione è coordinata dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), che si sta interfacciando con l’omologo organismo tedesco per organizzare la consegna. Gli uomini dello Scip – che è un servizio interforze – andranno in Germania per prendere in consegna il giovane che sarà trasferito con un volo diretto a Fiumicino. Una volta a Roma gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sempre nella Capitale. Potrà quindi essere trasferito a Venezia per l’interrogatorio di garanzia del giudice per l’indagine preliminare.

Dopo il suo arrivo, inizieranno anche le procedure per compiere gli accertamenti irripetibili, compresa l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin. L’esame sarà eseguito l’1 dicembre all’Istituto di anatomia patologica della clinica universitaria di Padova. All’esame parteciperà, tra gli altri, anche l’anatomopatologo Antonello Cirnelli nominato oggi come perito della famiglia Cecchettin. Gli altri professionisti incaricati dell’esame, da parte della procura di Venezia e dell’indagato, saranno indicati nei prossimi giorni.

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