Non solo minuti di silenzio. Gli studenti e le studentesse degli istituti superiori di tutta Italia, da Milano a Roma, hanno accolto l’appello della sorella di Giulia Cecchettin, Elena, che ha chiesto di fare rumore invece di osservare i minuti di raccoglimento in onore della sorella, vittima di femminicidio.

Così in diversi istituti il “minuto di rumore” si è sostituito del tutto al silenzio, mentre in altri, come al liceo Giulio Cesare di Roma, gli studenti hanno prima osservato il minuto di raccoglimento poi, in cortile, hanno dato vita alla protesta, sbattendo mani, chiavi e qualsiasi cosa potesse produrre rumore.

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