Incappucciati, armati di coltelli e machete, hanno fatto irruzione nel salone delle feste di Crépol, un piccolo paese vicino a Valenza. E hanno colpito chiunque si trovasse a tiro e provasse a fermarli. Almeno in dieci, sette dei quali ora sono stati fermati vicino a Tolosa. Nel loro raid – che secondo l’ultradestra era una “caccia ai bianchi”, esplicitata ad alta voce durante l’azione – è morto Thomas, un sedicenne, e altre 18 persone sono rimaste ferite, tre delle quali in modo grave.

La Francia è sotto choc per quanto avvenuto a Crépol, poco più di 500 abitanti nella regione Alvernia-Rodano-Alpi. “Quello che è successo è ignobile e inaccettabile”, ha detto il ministro dell’Interno Gérald Darmanin spiegando che sono state finora interrogate 70 persone su quanto accaduto nel piccolo comune. “Se queste persone fermate saranno riconosciute colpevoli mi auguro che riceveranno il massimo della condanna”, ha aggiunto.

Durante una festa a Crépol che riuniva circa 450 persone nella notte tra sabato e domenica un gruppo di individui è entrato nella sala in cui si svolgeva il party dopo aver ferito un buttafuori con un coltello. Un’indagine è stata aperta per omicidio e tentato di omicidio in banda organizzata. “C’è stata una vera e propria battaglia tra gli aggressori e coloro che hanno avuto il coraggio di affrontarli”, ha spiegato a Le Parisien un testimone della violenza. “È stato un bagno di sangue”, ha aggiunto un altro testimone. Il gruppo che ha dato all’assalto, da quello che sembra emergere, era costituito da una quindicina di ragazzi venuti dai quartieri difficili di Romains-sur-Isere, una città a 20 minuti da Crépol.

I motivi di questa violenza non sono ancora conosciuti e si potrebbe trattare di una vendetta. La vicenda ha scosso la Francia e sono scoppiate polemiche soprattutto da parte degli esponenti dell’estrema destra. “Quello che è accaduto a Crépol non è una semplice ‘rissa’, come dicono i media: è l’effetto di una ferocia che sconvolge le vite e distrugge altre vite. Tutte le mie condoglianze alla famiglia di Thomas, 16 anni, ucciso da questi criminali provenienti dai quartieri difficili”, ha commentato il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella. Mentre per il leader dell’ultradestra Eric Zemmour si è tratta di un “francocidio” all’interno di una “guerra di civilizzazione” in corso.

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