Mentre il numero delle vittime ha raggiunto la cifra spaventosa di 13mila, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è catastrofica. Anche le ong non riescono ad fornire aiuti per soddisfare le esigenze di base della popolazione civile, come cibo e acqua. Lo spiega in questo video appello un’operatrice di Oxfam che si occupa della situazione nei Territori occupati palestinesi. “Stiamo cercando disperatamente di rispondere ai bisogno essenziali, ma la mancanza di aiuto lo rende quasi impossibile. cercando disperatamente di rispondere a questi Bisogni umanitari con forniture di base come cibo e acqua. Per questo chiediamo che ci sia pieno accesso, senza ostacoli agli aiuti. E per consegnarli in modo sicuro, abbiamo bisogno dell’immediato e totale cessate il fuoco sulla Striscia“. Oxfam fa sapere che la fornitura di acqua della Striscia è solo il 17% dei livelli pre-guerra. Inoltre “la carenza di carburante ha reso praticamente impossibile il trattamento, il pompaggio e la distribuzione dell’acqua”. Questo ha delle conseguenze gravissime sulla salute delle persone, che si trovano costrette a bere acqua non potabile. “Lo standard internazionale minimo in caso di emergenza è di 15 litri a persona al giorno. Le persone sono costrette a sopravvivere con un razionamento di 1-3 litri al giorno per tutti i consumi idrici e ricorrono all’acqua potabile di mare e non trattata”.

Il racconto fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco.
Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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