I margini, non il centro. Già: a volte per rendersi conto di quanto competitivo fosse il calcio degli anni ’90 è esercizio utile non tanto elencare i mostri sacri che l’hanno sublimato da protagonisti, ma chi è rimasto ai margini, pur avendo qualità sopraffine. Beh certo, andare poi da un tifoso del Panathinaikos o da un appassionato di calcio polacco a dire che Krzysztof Warzycha sia “marginale” per il calcio equivale a essere guardati come blasfemi bestemmiatori…nel migliore dei casi. Si parla del miglior marcatore polacco in Champions dopo Lewandovski, del miglior marcatore di sempre del Panathinaikos con 244 gol segnati.

Nasce a Katowice e dopo i primi calci con il Gks diventa professionista nel Ruch Chorzow. E’ un attaccante moderno: non ha un fisico imponente ma sa imporsi lo stesso, calcia di destro e di sinistro senza distinzione e ha una tecnica individuale molto, molto alta. Con la formazione polacca debutta nel 1983, a 19 anni, cinque anni dopo riuscirà a prendersi tutto: il campionato polacco e il titolo di capocannoniere. Debutta in nazionale e arriva la chiamata del Panathinaikos: certo quello greco non è un campionato di primo livello, ma è una squadra di vertice e che comunque dice sempre la sua in Europa.

Sarà l’inizio di una grande storia: vince subito il campionato, segnando 14 gol, capocannoniere della squadra assieme al collega di reparto Antoniou. Di campionati con la maglia verde ne vincerà altri 4, poi cinque coppe di Grecia e due supercoppe. Ma come un buon vino, Warzycha il meglio lo darà andando avanti con l’età: è a metà degli anni ’90, ormai ultratrentenne, che si mostra come giocatore assoluto anche a livello europeo. Tra il 1993 e il 1998 segna oltre 100 gol, riesce a guidare il Panathinaikos fino alla semifinale di Champions League contro l’Ajax di Van Gaal. Addirittura Krzysztof a 34 anni lascia sognare i tifosi ateniesi una finale contro la Juventus di Marcello Lippi: all’andata, all’Amsterdam Arena, nel finale segna il gol vittoria, laddove l’Ajax non perdeva da 4 anni. Una finale che saprebbe di rivincita storica, dopo la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni a Wembley proprio ad opera dell’Ajax. Il Pana, tuttavia, crolla in casa al ritorno, i lancieri vincono per 3 a 0, con un Jari Litmanen praticamente infermabile, guadagnandosi quella finale che poi perderanno ai rigori contro la Juventus di Del Piero, Vialli e Jugovic.

In quella edizione della Champions mise a segno sei gol, ma non si fermerà: sarà ancora in grado di farne tanti, fino ai 32 del campionato greco 1997/98. A 35 anni ormai gli acciacchi cominceranno a farsi sentire, e pur giocando sempre benissimo comincerà a dosare le presenze, fino al ritiro nel 2004. Non si ripete con la nazionale, anche per via di un periodo complessivamente negativo per la Polonia: gioca dal 1988 al 1997, cinquanta gare e nove gol senza acuti e soprattutto senza partecipare ad alcuna manifestazione internazionale. L’ultima gara in biancorosso è a Napoli: la sconfitta per 3 a 0, che segnò il ritorno in nazionale di Roberto Baggio, con tanto di gol. Troppo poco per il suo valore: in Grecia invece i suoi gol gli sono valsi la cittadinanza…e non solo.

Ha provato, infatti, a diventare sindaco di Atene, e poi anche parlamentare…spostandosi dal centro a destra, prima con Nea Dimokratia e poi con Anel, ma in ogni caso non riuscendo a essere eletto in nessuno dei casi. Neppure come allenatore le sue performance sono state memorabili come quando calcava i campi…tant’è che su Facebook esiste un gruppo dal titolo “Vorrei che Krzysztof Warzycha tornasse ad avere 20 anni”…in realtà proprio oggi ne compie 59.

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