Michele De Gasperis, 54enne dipendente di Atm, la partecipata che gestisce il trasporto pubblico di Milano, era stato licenziato tre volte e per tre volte reintegrato dopo aver denunciato alcune pratiche illegali portate avanti da colleghi e superiori: finalmente dopo cinque anni il Tribunale di Milano ha dichiarato illegittimi i provvedimenti e gli atti sanzionatori nei suoi confronti, ha annullato la delibera di destituzione dal servizio come licenziamento illegittimo e ha condannato Atm.

La “colpa” di De Gasperis, infatti, era di aver segnalato il fenomeno dei “biglietti clonati“ con cui vari dipendenti Atm guadagnavano sulla vendita illegale di tagliandi, causando tra l’altro importanti perdite all’azienda. Ora il 54enne dovrà essere reintegrato nell’originario posto di lavoro e verrà risarcito con la cifra equivalente alla retribuzione che avrebbe dovuto ricevere dalla data del licenziamento a quella dell’effettiva reintegrazione.

“Pur dovendo attendere le motivazioni per una più ponderata valutazione delle ragioni alla base della condanna, possiamo comunque parlare di pronuncia epocale, che riconosce finalmente a un whistleblower (colui che denuncia alle autorità, pubblicamente o segretamente, attività illecite) il diritto a una piena ed effettiva protezione, dopo una lunga e stremante querelle giudiziaria. È un segnale importante, quello che viene dal Tribunale di Milano: per denunciare gli illeciti, oggi, non è più necessario essere eroi o martiri. Basta essere semplici cittadini. È, in definitiva, un impulso al controllo diffuso e democratico di legalità” ha commentato l’avvocato di De Gasperis, Domenico Tambasco, come riporta MilanoToday.

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