Una segnalazione della Fiat Grande Punto nera di Filippo Turetta tra il Tirolo Orientale e la Carinzia, due regioni dell’Austria, ha fatto scattare un alert dell’ambasciata italiana a Vienna ai consoli onorari dello Stato d’oltralpe. È l’ultima novità – riportata dalla Tribuna di Treviso – riguardo alla scomparsa di Giulia Cecchettin e dell’ex fidanzato, irrintracciabili da sabato sera. Mentre le ricerche, nella giornata di giovedì, si sono concentrate nella zona tra Fossò e Zero Branco, oltre che sui sentieri della Dolomiti di Sesto, non si esclude anche un passaggio del confine.

Turetta, viene spiegato, è un grande appassionato di montagna e conosce bene sia le zone tra Sesto e San Candido che le alpi austriache. L’avvistamento – non si sa se legato a segnalazioni o telecamere leggi-targa – risalirebbe agli scorsi giorni e avrebbe portato all’alert dell’ambasciata italiana ai sei consoli onorari in Austria. Intanto i carabinieri, insieme ai vigili del fuoco, stanno battendo con l’ausilio del Soccorso alpino e di un elicottero della Guardia di finanza tutte le strade, comprese quelle sterrate d’alta quota, delle Dolomiti di Sesto. L’auto è stata infatti segnalata nella zona di Dobbiaco domenica ed è l’ultima traccia ufficiale.

Dopo le numerose dichiarazioni di mercoledì da parte di parenti della ragazza, incentrate sulla personalità ritenuta “morbosa” di Turetta, fonti vicine alla famiglia Cecchettin hanno ribadito di avere “la convinzione che Giulia sia trattenuta contro la sua volontà, perché mai si sarebbe allontanata da casa volontariamente, senza darne notizia”. Anche se non vi sono elementi investigativi a supportare al momento questa tesi, i familiari – viene ribadito – hanno questa convinzione: Giulia “non può essere scappata da sola, per una fuga di qualsiasi tipo. È trattenuta contro la sua volontà”.

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