A seguito dell’ordinanza di precettazione voluta da Matteo Salvini, vice-premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, i lavoratori che si astengono comunque dal lavoro decidendo di scioperare possono andare incontro a una sanzione per ogni giorno di sciopero che, a seconda della gravità dell’infrazione, può variare da un minimo di 500 euro a un massimo di 1.000. Sono esclusi però il licenziamento e qualsiasi misura che comporti un mutamento del rapporto di lavoro. In caso di sanzioni a carattere pecuniario, l’importo è versato dal datore di lavoro all’Inps. A prevederlo è la Legge 146 del 1990, che regolamenta l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. La norma stabilisce inoltre che le sanzioni sono irrogate su decisione della stessa autorità che ha emanato l’ordinanza, e sono applicate con ordinanza-ingiunzione della direzione provinciale del lavoro (sezione ispettorato del lavoro).

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, dopo aver confermato la proteste, aveva spiegato: l’unica possibile modifica riguarda il settore dei trasporti, proprio perché “con la precettazione del governo le sanzioni riguardano anche i lavoratori, non solo i sindacati”. Ieri la Commissione ha deliberato che quello programmato per venerdì prossimo non può dirsi uno sciopero generale, invitando così le sigle a escludere dalla mobilitazione il comparto aereo, a ridurre a 4 ore quello degli altri trasporti e rimodulare l’orario dell’astensione del Corpo dei vigili del fuoco. Così i sindacati hanno esentato il personale di volo e di terra del settore aereo e ridotto l’astensione dei pompieri ad un arco temporale che va dalle 9 alle 13. Ma sui trasporti per ora non c’è ancora stato un ufficiale passo indietro.

Per quanto riguarda i sindacati, in caso di sciopero nonostante la precettazione, la sanzione amministrativa può variare da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 50.000, a seconda della consistenza economica dell’organizzazione, associazione o organismo rappresentativo e della gravità delle conseguenze dell’infrazione. A prevederlo è sempre la Legge 146 del 1990 che disciplina il diritto allo sciopero.

Articolo Precedente

Sciopero, Landini: “Andiamo avanti. Nel pomeriggio la decisione sui trasporti”. Bombardieri: “Precettazione? È squadrismo”

next
Articolo Successivo

Sciopero, la conferenza stampa dei segretari Cgil e Uil Landini e Bombardieri: segui la diretta

next